lunedì 29 febbraio 2016

Se perde la destra non perde Salvini

Non perdere perdendo, è  la linea Salvini. Evitare un voto sulla sua Lega, annegandone le sorti in quelle di tutta la destra, alla cui sconfitta lavora. Sembra una strategia balorda, ma ha un senso: la sconfitta sarà di tutta la destra e non della Lega. In pratica: non sottoporre a giudizio la sua gestione del partito.
È la tattica di Renzi, e dunque non peregrina: allungare il giudizio sulle rispettive gestioni di partito. Per la crescita esponenziale del “terzo incomodo” nello schieramento elettorale di cui è ora rischioso sottovalutare l’incidenza: i Cinque Stelle, le candidature autonome nelle amministrative, l’astensionismo.
La tattica di Salvini è stata esplicita a Roma nella due giorni di primarie da piccola fiera di paese. A Roma la destra ha una base elettorale ampia, ma non della Lega. Ma i leghisti di Roma sono convinti che anche a Milano, seppure non in modo plateale come a Roma, Salvini farà mancare l’appoggio del partito al candidato della destra. Con più efficacia, potendo contare su un elettorato stabilmente ampio.

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