Tutto nelle cronache romane s’incentra sul giubileo.
Si chiudono al traffico venti metri di strada? Per agevolare “i cammini dei pellegrini
del Giubileo”. Si aprono le chiese chiuse? Si aprono i camion bar? Tutto per agevolare
i pellegrini del Giubileo -- per lo
steso motivo i camion bar si chiudono. Si
intensificano i controlli, o si allentano? Per la sicurezza del Giubileo. Di
cui nessuno in città ha cognizione. Nemmeno nelle parrocchie.
Più del Giubileo, però, i camion bar prendono l’attenzione
delle cronache romane. Non da ora, da mezzo secolo ormai. Ogni giorno, non c’è
scampo: Roma non ha altri problemi che i camion bar.
Forse
solo il “Corriere dello Sport” non ne parla – non parla dei camion bar. Ma poi bisogna
sorbirsi ogni giorno la demolizione della Roma, la squadra di calcio, in
alternativa agli osanna. E della Lazio, la squadra concorrente – con meno
animosità, è vero.
Viene il commissario prefettizio a Roma e scopre
che il Comune affitta le sue case per niente, e spesso anzi non sa nemmeno di
averle. Cosa che si è sempre saputa: è un malaffare al cui sradicamento proprio
i precedenti commissari prefettizi, trent’anni fa, si opposero.
Il prefetto commissario di
Roma è severo e modesto insieme: la cattiva gestione del patrimonio immobiliare
costa al Comune di Roma 100 milioni l’anno, afferma. Sembra molto. Ma per 43
mila immobili e terreni fa 2.325 euro l’anno, 194 al mese.
A fronte della
cifra-obiettivo del prefetto-commissario, ipotetica, per la “messa in valore”
del patrimonio immobiliare, il Comune di Roma spende 210 milioni ogni anno per
immobili. Li spende effettivamente, non li ipotizza: 139 per la manutenzione
dei beni di proprietà, 21 milioni di affitti per coprire le “emergenze
abitative” (4.800 alloggi), e 51 per ospitare i suoi stessi uffici.
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