Si può anche dire che
Sassonia-Anhalt, il Land che ora guida l’oltranzismo antieuro e forse xenofobo
in Germania, ha mutato radici con la recente storia comunista, della Repubblica
Democratica, di cui era parte. Tanto è un altro rispetto alla tradizione, alla
storia per cui si era creato un tratto distintivo nella grande Germania. Che G.
Leuzzi, “Gentile Germania”, così evoca alle pp. 264-266:
“Leopold di Anhalt-Köthen, giovane principe di ventitré anni,
offrì nel 1717 un posto a Bach. Remunerandolo come il maresciallo di corte, il
doppio di quanto prendeva a Weimar. Weimar era un paesino torpido quando Bach
vi arrivò a diciotto anni, e poi vi tornò a ventitré. Il Cantor fu il primo
tassello del secolo d’oro del ducato: vi s’ingegnò a far cantare il tedesco –
si cantava, allora, in italiano. Ma quando, dopo nove anni di onorato servizio,
volle andarsene, il duca lo fece imprigionare, e sopravvisse alla vergogna.
“Esattamente un secolo
prima di Leopold, Ludwig di Anhalt, detto Luigi, aveva fondato a Köthen,
insieme con la Società della Palma per la quale è famoso, un’accademia per la
purificazione della lingua, la prima della lingua tedesca, detta Compagnia
Fruttifera, di cui si nominò Nutritore, tesaurizzando i tre anni vissuti da
studente a Bologna e da cavaliere a Firenze, apprendista del bello e delle
arti, che trasfuse nel castello e nel giardino ancora oggi ammirati, nonché
membro della Crusca, “l’Acceso”, patrocinato da Bastiano de’ Rossi, e
traduttore di Petrarca, iTrionfi. Della Società della Palma fu membro
Johannes Valentinus Andreas, alchimista e cappellano di corte del Württemberg,
al quale si fa risalire il simbolo dei Rosa Croce, la croce di sant’Andrea con
la rosa agli angoli, derivato dal Roman de la rose e dal cielo
della Divina Commedia. Del cappellano sarà progenie
collaterale il marito astinente di Lou Salome, la filosofa tedesca di Russia,
il quale ne ereditò i tratti.
“Il principe Leopold
aveva la passione, anch’essa italica, dei libri, la musica e gli oggetti
d’arte. Come Luigi prima e poi Franz, dedicò molte energie all’edizione, per
promuovere la lettura. Cantava da baritono e suonava il violino da
professionista, dilettandosi di viola da gamba e clavicembalo, propensioni che
Bach onorò con varie composizioni. La cantata, Neumeister dirà, paroliere preferito
di Bach, è l’opera in chiesa. Il giovane Leopold assunse gli ottimi
professori licenziati dal re di Prussia Federico Guglielmo, sordo alla musica.
Da cui comprò pure il cembalo, e due violini Steiner. E le forze riproduttive
di Bach, giunto al settimo figlio, onorò con doni e presenze ai battesimi. I
musicisti erano tenuti altrove e remunerati per sacrestani.
“Dopo un secolo esatto Leopold Friedrich Franz,
del contiguo dominio Anhalt-Dessau, successore di Leopold, celebrerà morendo la
trasformazione del principato in Gartenschaft, stato giardino. Federico il Grande l’aveva snobbato,
lo chiamava “princillon”, Napoleone invece l’aveva protetto. Ancora un
secolo e nel Gartenschaft Gropius creerà la scuola Bauhaus. Sono le radici che
fanno gli alberi”.
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