In Borsa a Milano la speculazione imperversa. Sulle banche, specie Mps ma anche Unicredit, una delle
più solide in Europa, su Telecom Italia, sui titoli dell’energia (Enel, Eni,
Saipem, Saras). Imperversa senza limiti, malgrado i tanti, costosi, organismi di
sorveglianza – che lavorano semmai, si direbbe, a garantire il buon successo
delle strategie speculative. Sono infatti note, e calcolate, le posizioni
ribassiste di molti fondi, hedge e d’investimento.
Ciò è
possibile a Milano in un quadro generale che vede il risparmio, uno dei
maggiori asset dell’economia, sotto
attacco. Ha aperto l’offensiva il professor Monti, il beniamino della City, tartassando
la casa, investimento primario del piccolo risparmio. Che ha trasformato a tutti
gli effetti in fardello da liquidare. L’ha scatenata l’Unione Europea, sempre
più preda degli speculatori d’alto bordo, attaccando le banche, baluardo del
risparmio – il risparmio necessita di una mediazione. Nel momento in cui i
titoli di Stato, l’unico risparmio a questo punto sicuro, vanno a rendimento
zero.
L’Ue ha
attaccato a Bruxelles e a Francoforte – una banca centrale che terremota le
banche era de vedere, quella di Draghi si è aggiudicato questo primato. L’Italia
ha pur sempre il record del risparmio. Che però è esposto a attacchi senza difese.
È questo, a giudizio dei guru economici di palazzo Chigi, il vero nemico dell’Italia,
forte di tanti quisling all’interno – piuttosto che, sottinteso, Angela Merkel (che,
si può aggiungere, ha cooptato – cioè disinnescato - l’avventurismo della City,
il motore della speculazione).
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