Se la Germania anteporrà la
riunificazione – leggi: la politica nazionale – all’integrazione europea, l’emarginazione
dell’Europa dal contesto mondiale sarà definitiva, e la stessa Germania non se
le vedrà bene, qual che siano le illusioni di egemonia che coltiva. Un volumetto
del 1955 (che tuttora circola in piccole edizioni in Germania), sorpassato dalla fine della guerra fredda e dalla riunificazione
compiuta della Germania nell’ambito dell’Unione Europea, che tuttavia si
mantiene – purtroppo – attuale.
L’Europa moderna è un seguito di
tentativi egemonici di una potenza su tutte le altre, in successione di Carlo
V, Filippo II, Luigi XIV, Napoleone, Guglielmo
II, Hitler, che sempre falliscono. Per l’opposizione, ai fini del riequilibrio,
di potenze, o coalizioni attorno a potenze, periferiche (Russia) o insulari
(Gran Bretagna, Usa). Come dire: l’Europa salvata dall’esterno. Ma ogni volta
perdendo qualcosa, a costo cioè di un graduale sensibile spostamento di potere
e influenza al di fuori dell’Europa. .
Dehio, storico della scuola di
Ranke, trascurato negli anni buoni perché non allineato a Hitler (e un Vierteljude, ebreo per un quarto), recuperato
nel dopoguerra in incarichi onorari, ha una visione lucida della storia europea.
Qui raccoglie sei brevi saggi, pubblicati nella sua rivista, “Historische
Zeitschrift”, su “De Monat” e su “Aussenpoliik”. Titoli rivelatori: “La
Germania e l’epoca delle guerre mondiali”, “Ranke e l’imperialismo tedesco”,
“Meditazioni sulla missione della Germania 1900-1910”, “Versailles dopo 35 anni”,
“L’agonia del sistema degli Stati”, “La politica tedesca al bivio”.
L’attualità di questi suoi studi,
soprattutto dei primi, sta anche nel riesame della storiografia tedesca che, alla
scuola di Ranke, finivano per giustificare una “missione tedesca” in Europa e
nel mondo, coniugata con lo spirito di potenza - il nazionalismo che ora
rinasce nel dibattito sulla necessaria egemonia in uno Stato federato, quale
vorrebbe essere l’Unione Europea. Dehio ci vedeva già all’epoca solo pericoli.
La Germania ha già perso due grandi occasioni, e rischia, spiegava, di perdere
anche la terza: quella dell’Europa federata, a cui sembra voler anteporre l’interesse
nazionale. Ne parlava in termini di scelta tra l’opzione riunificazione (promessa
all’epoca dall’Urss in cambio nella neutralità) oppure di una scelta europea. La
riunificazione poi si è compita indolore, per il crollo dell’Urss, ma la scelta
europea della Germania è ancora contestata – e contestabile dagli altri europei
per la mancanza di una visone unitaria degli interessi e le aspettative di
tutto il Vecchio Continente.
Ludwig Dehio, Deutschland
und die Weltpolitik im 20. Jahrhundert
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