Claudio Sabelli Fioretti fa l’elogio
“senza vergogna”, nella sua omonima rubrica su “Io Donna”, delle primarie
democratiche del partito Democratico. Che consentono a Verdini, luogotenente
(ex) di Berlusconi, di votare il Pd Giachetti a Roma. Mentre il partito arruola
allo stesso scopo “noti ex comunisti provenienti dall’impero di Mao”. Bravi,
dice, e auspica che “la prossima mossa” sia far votare “anche i cinesi
all’estero”, quel miliardo e mezzo sparso fra la Cina e il resto del’Asia.
Giusto: la quarta sponda perché non sarebbe meglio la Cina, invece della Libia?
Ma Claudio fa un errore,
stigmatizzando chi lamenta che “all’appuntamento dei gazebo si presentano
troppe persone piccole e con gli occhi a mandorla”. I cinesi non sono
mediamente piccoli, e possono anche essere grandi. Quelli del Nord, e anche
molti del Sud. Hanno misure piccole, e hanno per questo creato problemi negli
anni ruggenti delle lavorazioni dell’abbigliamento in conto terzi a façon, perché hanno ossatura sottile –
la loro L è la nostra S. Ma anche i francesi ce l’hanno. E la loro è robusta.
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