sabato 12 marzo 2016

La sponda cinese - pidemocratica

Claudio Sabelli Fioretti fa l’elogio “senza vergogna”, nella sua omonima rubrica su “Io Donna”, delle primarie democratiche del partito Democratico. Che consentono a Verdini, luogotenente (ex) di Berlusconi, di votare il Pd Giachetti a Roma. Mentre il partito arruola allo stesso scopo “noti ex comunisti provenienti dall’impero di Mao”. Bravi, dice, e auspica che “la prossima mossa” sia far votare “anche i cinesi all’estero”, quel miliardo e mezzo sparso fra la Cina e il resto del’Asia. Giusto: la quarta sponda perché non sarebbe meglio la Cina, invece della Libia?
Ma Claudio fa un errore, stigmatizzando chi lamenta che “all’appuntamento dei gazebo si presentano troppe persone piccole e con gli occhi a mandorla”. I cinesi non sono mediamente piccoli, e possono anche essere grandi. Quelli del Nord, e anche molti del Sud. Hanno misure piccole, e hanno per questo creato problemi negli anni ruggenti delle lavorazioni dell’abbigliamento in conto terzi a façon, perché hanno ossatura sottile – la loro L è la nostra S. Ma anche i francesi ce l’hanno. E la loro è robusta.

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