La
tendenza è immortale al tribalismo in Italia. Tanto più se, come protestano i
suoi protagonisti, gli interessati, non
è cercata o costruita: l’Italia è naturalmente tribale.
Abbiamo avuto a lungo un predominio
lombardo, anzi milanese: Berlusconi, Bossi, Tremonti, Monti, Lele
Mora, e la Procura. Con un intermezzo – un’ala marciante ? – bolognese. Di
Casini, cioè la Rai, Bersani, Fini, Cofferati, bolognese di adozione,
e Prodi. Ora l’Italia è toscana.
La
Toscana non se la passa bene, a differenza di Milano e, a suo tempo, di
Bologna.. Minacciata dalla meningite. In fuga dalle ville e i casali - si vende
molto, si compra poco. Deturpati o in abbandono molti luoghi già belli e famosi:
Castiglione della Pescaia e mezzo grossetano, Donoratico, San Vincenzo,
Viareggio e tutta la Versilia, con la parziale eccezione di Forte dei Marmi:
mari sporchi, servizi esosi. Un patrimonio sempre enorme ma segnato dal
malgoverno: fiscale, nepotista. Ma tutto al governo dell’Italia è ora toscano: Renzi, Verdini,
Boschi, i Manzione, i consulenti di palazzo Chigi (giudiziari, informatici,
finanziari), i consigli d’amministrazione di troppe aziende pubbliche, la ricerca scientifica (il Cnr e l’Iit).
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