Non
è una barzelletta: il debito italiano è più sostenibile di quello tedesco addirittura per la
Bundesbank. Se ne può leggere in Giuseppe Leuzzi, “Gentile Germania”, p. 95 :
“Bot e Btp sono un
investimento sulla fiducia. Che il debito sia sostenibile e sia ripagato. E la
sostenibilità del debito italiano è stimata migliore di quello tedesco. Anche
dagli studi tedeschi. Col taglio delle pensioni il debito ita-liano
cessa di crescere, e potrebbe diminuire – se si inter-venisse sui 25 miliardi
di spesa corrente annua che sono il sottobosco politico. Com’è allora che la Germania
paga meno, molto meno? Perché ha convinto i mercati che l’eu-ro è il marco. E
ciò ha fatto indirettamente, costringendo
l’Italia, le “Italia” dell’Ue, a pagare di più. La sostenibilità
riguarda le risorse attese per pagare il debito. È una previ-sione, quindi
incerta, ma si ancora a supporti calcolabili: la spesa sociale, previdenziale,
sanitaria, le entrate fiscali.
…………..
“A marzo
2013 la Bundesbank, inaugurando l’inda-gine statistica sulla ricchezza delle
famiglie, da tempo in uso alla Banca d’Italia, collocava la Germania sotto la
me-dia europea. La differenza era da prendere con riserva: “La ricchezza
privata delle famiglie offre una prospettiva limitata degli standard di vita o
della ricchezza di una società. Specie nei paragoni internazionali. Altri
settori, per esempio lo Stato, possono influenzare la ricchezza delle fami-glie,
in positivo o in negativo”. E tuttavia, in fatto di patrimonio, quello delle
famiglie tedesche è inferiore a quello delle altre grandi economie dell’euro,
per la scarsa diffu-sione della proprietà immobiliare. Possiede una casa solo
il 44,2 per cento delle famiglie tedesche (nella Germania Est il 33,7), contro
il 58 per cento dei francesi, il 69 degli ita-liani e l’83 per cento degli
spagnoli. E solo un 18 per cento delle famiglie tedesche ha immobili non di
residenza.
“Una bassa
propensione etnica, si può dire: possiede la propria casa in Austria il 48 per
cento delle famiglie, in Svizzera il 40. Ma la cosa non è irrilevante. Il
patrimonio conta quanto il reddito per la sostenibilità di un debito, sia esso
societario o nazionale. È la posizione che l’Italia ten-tò di far valere in sede Ue negli anni
2010-2011, su input della Banca
d’Italia di Draghi. Allora inutilmente”.
Nessun commento:
Posta un commento