“Il 31 ottobre papa Bergoglio andrà a Lund,
in Svezia, a celebrare con i luterani i 500 anni della Riforma”. Il papa della
riforma. Non se ne fa mancare una.
Curiosa campagna elettorale a Roma, dove
i due maggiori – finora – schieramenti concorrono per perdere, fra divisioni,
ripicche, candidature di disturbo. Senza ragione apparente. La teoria del complotto li vorrebbe a questo
punto impegnati a far vincere i due outsider, uno fra i due: Marchini o la 5
Stelle. Ma se fosse solo stupidità?
Riuscirà Berlusconi a sgonfiare la Lega,
dopo averne spuntato l’oltraggioso lepenismo? Sarebbe da annali di storia.
Almeno possiamo vedere la tv in pace, senza l’ubiquo Salvini.
Più patetici o più cinici i pm romani
che vanno al Cairo a chiedere la verità sulla tortura e l’assassinio di Regeni
ai giudici egiziani. Come se i giudici
non fossero parte del potere in Egitto, cui si deve la mattanza. Ignoranza? È
possibile, il giudice italiano è al di sopra di ogni immaginazione. Ma gli
Esteri, palazzo Chigi, i tanti consiglieri e consulenti diplomatici, che ci
stanno a fare?
Poi, però, la Procura del Cairo ha ottenuto
da Roma la trasmissione degli atti, “in spirito di collaborazione”. E questo
non è più la gita al Cairo, è consegnare le prove al nemico.
Sette minuti di Sky Tg 24 su Bertolaso
che vuole la Meloni mamma. Un’eternità. Il terremoto elettorale in Germania,
con l’estrema destra al 15 per cento dei suffragi, secondo e terzo partito,
viene dopo. Anche Putin che lascia la Siria. Si dice per difendere le donne. A
cui non gliene frega nulla, ma questo sarebbe già comprensibile, trattandosi pur
sempre del Tg di Murdoch – un po’ di onestà, cioè un po’ di pettegolezzo.
Ma Sky fa da battistrada. Il “Corriere
della sera” segue con quattro pagine, “la Repubblica” con tre: c’è una parola
d’ordine? Per una storia, s’intende, che non interessa a nessuno, nemmeno alla
Meloni – tanto schieramento non riesce a trovare una sola dichiarazione
d’appoggio. Poi dice che uno non compra il giornale.
Giusto Boldrini solleva un “caso
Bertolaso”. Già, “la” Boldrini: c’è una donna alla presidenza della Camera. C’è
una presidente della Camera.
Vogliamo per un giorno non dover parlare
di Pd? Ottimo. Ma non sarà che Bertolaso fa paura? Siamo a questo punto?
Non c’è dubbio che sarà Hillary Clinton
il candidato democratico alle presidenziali Usa. E che, allo stato dell’arte
oggi, sarà lei a vincere, contro Trump o altro repubblicano. Questo è vero per tutti eccetto che per le
giornaliste italiane accreditate all’evento. Le donne in Italia odiano le donne
in politica.
Più di tutte è contro Hillary Clinton Maria
Laura Rodotà, che si professa lesbica: la dice bugiarda, carrierista,
impietosa. La scoperta dell’acqua calda per un politico di così lunga data.
Bisognerà tarare il giornalismo anche per gender?
Obama taccia i governi francese e
inglese di “opportunismo” e incapacità per avere precipitato la Libia nella
“merda”, testuale – “un intervento che
ci è costato un miliardo di dollari”. Cameron, che c’era anche nel 2011, non
risponde. Hollande non critca Sarkozy, il compare di Cameron. Senza vergogna? O
l’Europa è una massa di cialtroni?
“Lo strano caso di Brogli Puliti” è
l’esercitazione di Francesco Merlo su “Repubblica”. Un ghirigoro aviario: Merlo,
di madre napoletana e bassoliniano, dà addosso a Bassolino presidente della
Regione e a Bassolino ricandidato al Comune. Gli piace morto?
Tutto in effetti è sinistro, i Brogli Puliti
e il ricamo – si capisce che quelli di sinistra, che ci sono, non votano più.
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