“Lui pensava di fare
lo scoop mondiale trovando Leonardo sotto gli affreschi del Vasari nel Salone
dei 500, gli esperti lo hanno fermato” – cioè salvato dal ridicolo. Gli esperti
sono la Sovrintendenza di Firenze. Lui è Renzi, allora sindaco di Firenze. Antonio
Paolucci, ex sovrintendente a Firenze, ora che è in rotta con Renzi per la
riforma delle sovrintendenze, finalmente dice la verità.
Dopo aver salvato Mondadori, una prima volta, comprandole
Retequattro, e Rusconi, comprandogli Italia Uno, ora salva il “Corriere della
sera” comprandogli la Rizzoli. Cioè niente, dopo la esclusione di Adelphi e,
su decisione dell’Antitrust, di Bompiani
e Marsilio, nonché dei diritti sugli autori. Per 127 milioni si è comprato il
catalogo della Bur, un doppione esatto degli Oscar: si può dire Berlusconi il
benefattore dell’editoria, e di Milano.
Basteranno i milioni di Berlusconi a salvare il “Corriere
della sera”? Il giornale ha salutato con jattanza la fuga dei soli azionisti che
ci abbiamo messo dei soldi, i torinesi nipoti di Agnelli. Ma il gruppo è
fallito da ogni punto di vista, a meno di una forte ricapitalizzazione, dopo una
serie interminabile di perdite.
Casa Rossa Occupata di Carrara vuole fare una
manifestazione e non trova di meglio che negare le foibe, negarne l’esistenza.
Anche l’Anpi di Carrara si impegna in questo negazionismo. Dopo un lungo sonno,
sia dell’Anpi sia di Casa Rossa. Insensato? Sì m non è una malattia – non una
riconosciuta come tale.
Carrara e dintorni hann o il record di ultracentenari,
un centinaio, su una popolazione di trecentomila abitanti. Mentre dovrebbero essere
tutti morti per le polveri di marmo.
Dieci miliardi di acquisizioni all’estero nel 2015,
che saranno venti o poco meno nel 2016: i capitali non mancano. Mentre in
Italia gli investimenti sono in contrazione. Si penserebbe perché le condizioni
di mercato in Italia sono sfavorevoli. Ma le stesse statistiche dicono che gli
investimenti stranieri in Italia nel 2015 sono stati di trenta miliardi, tre
volte quelli italiani all’estero. Basta poter pagare le tasse all’estero: si paga meno, anche molto meno, e non c’è il
giro dell’oca da cui dover uscire con le mazzette.
Scorrono astrali nel silenzio improvviso al bar le immagini
di Obama che fa la passeggiata per l’Avana, in campo ristretto, con quattro accompagnatori
di cui tre neri, ma non ristretto abbastanza che non si vedano mura spesse e arbusti
curati, nel recinto di qualche residenza istituzionale. Perfino la partita di
baseball allo stadio sembrerà surgelata.
La Asl di Lecce vuole 600 giorni per una tac. Un
tempo abbondante per morire prima, riducendo la lista d’attesa.
La ministra Lorenzin manda allora a Lecce i suoi
ispettori, per indagare sulla Asl. Non era meglio se mandava un’altra tac? Si
risparmiava.
Fubini e il “Corriere della sera” dicono
l’Italia un paese di emigranti: trecentomila nel solo 2015. Non è vero –
sommano le iscrizioni anagrafiche nei paesi europei, grazie a Schengen di
libera scelta, e non le cancellazioni. Ma
se anche fosse, perché non chiedersi perché?
Una parte di iscrizioni sono di
studenti, una parte di giovani in cerca di sussidi, e una parte, forse la più
cospicua, di pensionati e redditieri, che pagano altrove la metà dell’Irpef che
in Italia, e per la casa un terzo – tanto medici e medicine se li dovrebbero
comunque pagare anche in Italia.
Sublime Battista tafazziano sul “Corriere della
sera” svela “ una strategia” del capo leghista (“il secondo fine di Salvini”):
“Farsi molto male per farsi bene, liberarsi con una sconfitta dall’ipoteca
berlusconiana”. Senza contare
naturalmente Milano, dove magari vincerà col berlusconiano Parisi.
La Lega a Milano ha sempre ragione – ma Battista non
è romano?
È la sindrome del fascista, quella di avere comunque
ragione.
Battista e il “Corriere della sera” vogliono Salvini
meglio di Berlusconi. Così tanto che propongono l’evirazione pur di liberarsene.
Grande lezione di vita.
Si condanna Verdini dopo averlo assolto. A una pena
mite. In un processo che va alla prescrizione.
È un processo politico? Sì, per le sue stesse
modalità: un processo semplice, che si poteva celebrare nei tempi, ma che i
tribunali fiorentini usano per “venderselo” politicamente. E un processo forse
senza basi, intentato da una Procura che all’epoca si disse finiana.
Trentacinque infortuni muscolari in sei mesi per una
“rosa” di una ventina di atleti sono una perdita enorme per una squadra di
calcio: economico (campionato, coppe, rating, ranking) e di capitale umano. Ore
che un handicap che può allontanare molti atleti. Ma niente dissuade la
Juventus da Vinovo, il centro sportivo che ha creato in zona umidissima e quasi
paludosa – ci sono stati dei morti. Il capitale immobiliare prevale su tutto:
lo sport, l’atletismo, e anche la salute delle persone.
“Incomprensibile” è per gli avvocati berlusconiani
la condanna di Berlusconi figlio e Confalonieri per i diritti tv (Mediatrade),
che essi non hanno negoziato – dopo peraltro una prima assoluzione. No, perché
incomprensibile? I giudici sono altri e ognuno ha la sua vocazione e la sua
carriera. Si chiamano e sono del partito antiberlusconiano, questo è il senso
di Milano.
Il processo Mediatrade, voluto dal sostituto
Procuratore della Repubblica Fabio De Pasquale, è costato 2,5 milioni. Per
nulla. De Pasquale è considerata poco all’interno del palazzo di Giustizia di
Milano, e della stessa Procura, ma può spendere liberamente.
Quello dei diritti tv è un scandalo della non
giustizia. Ci sono stati fondi neri e altri traffici illegali sui diritti tv,
per esempio a opera della Rizzoli-Corriere della sera, dettagliati (quasi tutto
è scritto in G. Leuzzi, “Mediobanca Editore”, Seam), che la Procura di Milano
non ha perseguito.
Quelli di Mediaset non sono invece mai stati provati
– questi processi sono un gioco?
Uno sente la candidata di Grillo a sindaco di Roma e
si dice: non è possibile. Sembra la caricatura del romanesco. Difficile – le
Guzzanti non ci riescono, lei è perfetta – ma è per ridere?
Quattro candidati
a sindaco a Roma dell’Ex Msi, anzi cinque. Che magari fanno l’occhietto
ai grillini, dopo averci provato col Pd. Senza vergogna, in una città che ha
dato loro tanto, a Storace, Polverini, Fini, Alemanno, e ne ha ricevuto solo
disastri. Di gente che ha fatto i ministri a vita, senza mai una iniziativa, un
progetto, un’idea di progetto. Il fascismo era così vuoto?
Aveva ragione Mussolini, che non si fidava degli
italiani, dei suoi naturalmente.
Perle di saggezza politica sul “Corriere della sera”
di Gianfranco fini. Uno che le ha sbagliate tutte. Compreso ribellarsi a Berlusconi
che lo aveva portato in politica e lo aveva fatto ministro e superministro –
invece di succedergli. Un politico talmente vuoto che è difficile immaginarne
un altro. Anzi disastroso al governo – capofila dei contrari a ogni risanamento
del debito.
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