La prima risposta in Borsa al
pacchetto Draghi di giovedì è stata positiva, ma non perché la Bce ha adottato
i tassi negativi, al contrario, perché non li ha adottati. Il pacchetto è più complesso
e va spiegato. Anche perché la Bce viene da un errore: Draghi ha dovuto prendere misure
innovative, e annunciare la determinazione a misure ancora più incisive, per
ribaltare l’esito catastrofico dei tassi negativi imposti alle banche a dicembre, che hanno prodotto
un primo trimestre disastroso per gli spread e le quotazioni, sopratutto delle
banche - in particolare delle banche italiane.
Che la risposta positiva dei
mercati sia durevole, resta peraltro da vedere, stante la rozzezza delle
reazioni tedesche. Tutte negative, e molto aggressive. Anche perché non
ragionate ma giocate sul nazionalismo, anche quelle degli istituti di ricerca –
un incredibile “leghismo” attanaglia la Germania di Merkel: un regalo ai “latini”
o mediterranei, specie all’Italia, un salvataggio di banche fallite (che poi
sono soprattutto le tedesche…), un furto sul patrimonio tedesco in conto corrente
(un canale molto usato in Germania). La Germania è in grado di spazzare via
ogni ottimismo.
Nell’attesa, è utile sapere
che: 1) Draghi non ha accentuato i tassi negativi, che avrebbero colpito la
redditività delle banche, ma ne ha limitato l’accentuazione a una misura
simbolica, dello 0,1 per cento. E
ha escluso altre riduzioni. Dopo la risposta negativa che la stessa Bce ha
avuto a partire da dicembre, e poi da gennaio in Giappone, da parte delle banche
e degli investitori. 2) Ha soprattutto introdotto
un sistema aggressivo di “targeted longer-term refinancing operations” (Tltro),
una spinta alla riapertura del credito alle imprese, a lungo termine, pagando
ottime condizioni di rifinanziamento alle banche che predentano collaterali solidi.
Un sistema, il “finanziamento al credito” (funding
for lending) già messo in opera con successo dalla Bank of England a luglio
del 2012. 3) Poiché la deflazione continua a serpeggiare, per la lentezza del recupero
delle economie più colpite dalla crisi, ha posto la novità di giovedì nel contesto
di un arsenale più vasto e determinato – “quanto basta”.
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