Una
riscoperta: Loreto era luogo di pellegrinaggio - forse lo è ancora ma nessuno lo
sa (l’ultimo che ci andò fu Giovanni Paolo II vent’anni fa). Si scopre alla
mostra organizzata a Roma dal Pio Sodalizio dei Piceni con i quadri del Lotto, la
Madonna Nera del cavalier d’Arpino, e l’enorme tela-dizionario, opera di di
Joseph Heintz il Giovane, della Traslazione di Maria e la sua casa dalla
Palestina a Fiume, e poi a Recanati – accolta dai fratelli Antici, avi materni
di Giacomo Leopardi,. Con una eccezionale collezione di guide, carte e
cassette da viaggio. In un luiogo molto ameno di Roma, in fondo a via dei
Coronari, nel complesso ex monastico della chiesa dei marchigiani.
E una sorpresa. Gradevole, perché è una
mostra che si può visitare da soli. Non c’è il rischio d’imbattersi in gruppi o
folle: non ci va nessuno. Gli eventi gratuiti sono a Roma inaccessibili, tale è la calca,
questo no, la solitudine è garantita. E questo è strano nell’anno del giubileo della
Misericordia. Tanto più che San Salvatore in Lauro è una delle tre chiese
giubilari. Non attira nemmeno i marchigiani, ex sudditi del papa, che a Roma
sono tanti.
Si gira la mostrra col fiato sospeso: è un pellegrinaggio inverso, è la Madonna di
Loreto che va Roma, e nessuno se la fila? È la devozione in genere, o quella
della Madonna, che scade con questo papato, malgrado il giubileo? Saranno i romani in fondo al cuore leghisti - quella del
cavalier d’Arpino è una “Madonna nera”?
La Madonna di Loreto non è nera in realtà, le Madonne nere sono solo scure. Il genere Obama: semita? mediorientale? Forse solo in omaggio al “Cantico dei cantici” che la bellezza muliebre vuole bruna e scura.
Via Lauretana, Musei di San
Salvatore in Lauro, free
La Madonna di Loreto non è nera in realtà, le Madonne nere sono solo scure. Il genere Obama: semita? mediorientale? Forse solo in omaggio al “Cantico dei cantici” che la bellezza muliebre vuole bruna e scura.
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