giovedì 3 marzo 2016

Roma diserta la Madonna di Loreto

Una riscoperta: Loreto era luogo di pellegrinaggio - forse lo è ancora ma nessuno lo sa (l’ultimo che ci andò fu Giovanni Paolo II vent’anni fa). Si scopre alla mostra organizzata a Roma dal Pio Sodalizio dei Piceni con i quadri del Lotto, la Madonna Nera del cavalier d’Arpino, e l’enorme tela-dizionario, opera di di Joseph Heintz il Giovane, della Traslazione di Maria e la sua casa dalla Palestina a Fiume, e poi a Recanati – accolta dai fratelli Antici, avi materni di Giacomo Leopardi,. Con una eccezionale collezione di guide, carte e cassette da viaggio. In un luiogo molto ameno di Roma, in fondo a via dei Coronari, nel complesso ex monastico della chiesa dei marchigiani.
E una sorpresa. Gradevole, perché è una mostra che si può visitare da soli. Non c’è il rischio d’imbattersi in gruppi o folle: non ci va nessuno. Gli eventi gratuiti sono a Roma inaccessibili, tale è la calca, questo no, la solitudine è garantita. E questo è strano nell’anno del giubileo della Misericordia. Tanto più che San Salvatore in Lauro è una delle tre chiese giubilari. Non attira nemmeno i marchigiani, ex sudditi del papa, che a Roma sono tanti.
Si gira la mostrra col fiato sospeso: è un pellegrinaggio inverso, è la Madonna di Loreto che va Roma, e nessuno se la fila? È la devozione in genere, o quella della Madonna, che scade con questo papato, malgrado il giubileo? Saranno i romani in fondo al cuore leghisti - quella del cavalier d’Arpino è una “Madonna nera”?
La Madonna di Loreto non è nera in realtà, le Madonne nere sono solo scure. Il genere Obama: semita? mediorientale? Forse solo in omaggio al “Cantico dei cantici” che la bellezza muliebre vuole bruna e scura.
Via Lauretana, Musei di San Salvatore in Lauro, free

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