mercoledì 30 marzo 2016

Studi e consulenze, il Renzi business a Firenze

Ciò che è sopra va sotto e ciò che è sotto va sopra. Un procedura biblica, alchemica, filosofale, arcana. Ma non tanto: è il business delle consulenze, dei belli-e-buoni della città e della Repubblica, molto aggiornati e molto affamati, architetti, ingegneri, urbanisti, sociologi, archeologi, ambientalisti, professori vari. È tutta qui la chiave del “rovesciamento” storico che Renzi, approdato per poche ore a Firenze per la Pasqua in famiglia, ha imposto al suo successore a palazzo Vecchio, l’incolpevole Nardella – successore incolore.
Della cosa non si è parlato, è prassi fiorentina non fare. Ma nella fattispecie va segnalata, perché è – sarebbe – da codice penale. È arrivato Renzi a Firenze per Pasqua e le decisioni, gli studi, le consulenze, i lavori di venti anni ha rivoltato, avviando un nuovo ciclo – ventennale? – di studi e consulenze. Tema: non si sotterra più la ferrovia, si sotterra invece il tram. Per quarant’anni quindi Firenze non sarà sgomberata dalla ferrovia, e non avrà il tram in centro. Che sembra insensato e lo è. Ma con un fine ben preciso: riavviare la pletora di studi preparatori, e consulenze sugli studi, pro e contro. A carico del Comune, della Provìncia, della Regione e dello Stato. A nessun effetto pratico. Oppure sì: importante è legarsi con gli studi e le consulenze il Terzo Settore Avanzato, la piccola-grande corruzione con connesso voto di scambio delle civiltà non mafiose.
Era il momento in cui l’interramento della ferrovia e la penetrazione del tram in centro si dovevano realizzare. Per liberare la città dal traffico, che letteralmente la occupa in ogni cm. quadrato e la asfissia. E adibire le rotaie di superficie ai collegamenti regionali, per i pendolari, Firenze essendo ormai da decenni un complesso metropolitano – la popolazione urbana, dimezzata, è confluita nei comuni circostanti, fino al Mugello, ma lavora a Firenze. All’ex sindaco di Firenze Renzi appassionato della sua città, però, questo non importa un fico secco, come lui stesso direbbe: l’importante è che gli amici e i loro amici possano giovarsi di un nuovo ciclo di studi e consulenze.

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