I grandi soci Rcs vogliono di più. Anzi no,
sono offesi dall’offerta di Cairo. Che non è nemmeno un’opa, come finalmente
anche i giornali cominciano a capire, ma un’ops, un’offerta di scambio: Cairo
vuole pagarsi il “Corriere della sera” con La 7! Etc. etc., lo sdegno è
massimo.
In realtà in grandi soci non
sanno che fare. Fantasticano di una Cavaliere Bianco blaterano perfino del gruppo Springer, che si
è ritirato da un’incauta joint-venture vent’anni fa e ancora scappa. In realtà
non sono grandi, e non son più soci. L’ex Sai ora Unipol ha interesse al
rientro di Rcs dal debito, che Cairo in qualche modo garantisce. E la Pirelli
targata cinese non sa forse nemmeno di cosa si parla. Restano Della Valle e
Mediobanca, soli e con quote marginali. .
La decisione spetta al
mercato, si dice, cioè al parterre degli azionisti “non grandi”. Che però non
c’è dubbio non vedranno l’ora di disfarsi di Rcs. E spetta anche alle banche
creditrici: il problema vero sono i debiti, vicini a mezzo miliardo.
Alle banche Cairo propone una
moratoria delle scadenze di un anno. Sembra poco, anzi niente, e invece a
questo punto tutte probabilmente concorderanno: meglio Cairo che niente. La proposta
di Cairo del resto è stata articolata dalla maggiore fra di esse, Intesa.
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