domenica 10 aprile 2016

Il salotto buono sogna – il cavaliere che non c’è

I grandi soci Rcs vogliono di più. Anzi no, sono offesi dall’offerta di Cairo. Che non è nemmeno un’opa, come finalmente anche i giornali cominciano a capire, ma un’ops, un’offerta di scambio: Cairo vuole pagarsi il “Corriere della sera” con La 7! Etc. etc., lo sdegno è massimo.
In realtà in grandi soci non sanno che fare. Fantasticano di una Cavaliere Bianco  blaterano perfino del gruppo Springer, che si è ritirato da un’incauta joint-venture vent’anni fa e ancora scappa. In realtà non sono grandi, e non son più soci. L’ex Sai ora Unipol ha interesse al rientro di Rcs dal debito, che Cairo in qualche modo garantisce. E la Pirelli targata cinese non sa forse nemmeno di cosa si parla. Restano Della Valle e Mediobanca, soli e con quote marginali. .
La decisione spetta al mercato, si dice, cioè al parterre degli azionisti “non grandi”. Che però non c’è dubbio non vedranno l’ora di disfarsi di Rcs. E spetta anche alle banche creditrici: il problema vero sono i debiti, vicini a mezzo miliardo.
Alle banche Cairo propone una moratoria delle scadenze di un anno. Sembra poco, anzi niente, e invece a questo punto tutte probabilmente concorderanno: meglio Cairo che niente. La proposta di Cairo del resto è stata articolata dalla maggiore fra di esse, Intesa. 

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