mercoledì 20 aprile 2016

L'Europa al guinzaglio

Non c’è scandalo, ma c’è dispetto, anche molto. La missione che Angela Merkel farà in Turchia a fine settimana, portandosi dietro il presidente dell’Unione Europea Donald Tusk, non va giù a molti. Non è una missione europea, a cui casualmente partecipa la cancelliera, ma una sua propria iniziativa, che si fa sponsorizzare dalla Ue – Tusk conta poco ma è pur sempre un figura simbolica. L’ambasciatore Sergio Romano difende oggi sul “Corriere della sera” la diplomazia solitaria di Angela Merkel, ma il governo e il ministero degli Esteri sono critici: prevaricatrice e superficiale, è il giudizio.
C’è risentimento per la forma e anche per i prevedibile esito della missione. Che il Consiglio europeo sia imbrigliato alle dipendenze di un “qualsiasi” capo di governo, sia pure quello di Berlino. E che l’Europa stia al carro di una diplomazia che i più ritengono sbagliata da parte di Angela Merkel.
I suoi interlocutori turchi già hanno rincarato la posta. “L’Ue ha più bisogno della Turchia di quanto la Turchia abbia bisogno dell’Ue”, ha voluto dire ieri, non richiesto, il presidente Erdogan. Mentre il primo ministro Davutoglu e il ministro degli Esteri Cavusoglu hanno posto all’ordine del giorno dell’incontro l’abolizione dei visti per i cittadini turchi nella Ue e non l’accoglienza ai rifugiati siriani. In Parlamento Cavusoglu è stato perfino sprezzante: “L’accordo che abbiamo raggiunto con l’Ue è molto chiaro: vogliamo che questa tragedia umanitaria finisca, che i nostri cittadini viaggino senza visto e che l’unione doganale venga aggiornata. Se l’Ue non mantiene la parola, cancelleremo tutti gli accordi, compreso quello sui migranti”.

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