Una commedia “mezza-mezza”: gag semplici,
anche scontate, personaggi non belli e neanche brutti (da comica demenziale),
battute scontate, in un mondo perfino più ristretto del n.1, neanche greco, ma
claustrale, tra un paio di case e il solito ristorante. Proposta senza
pubblicità e senza critica. Ma la vedono in tanti, col passaparola, è un
campione di resistenza se non di incassi. Con un pubblico per tre quarti giovanile.
Nostalgia della famiglia? Di una
famiglia numerosa, di fratelli e sorelle, zii e zie? La storia di Filemone e
Bauci, i vecchi coniugi di Ovidio, indeboliti ma forti di una vita in comune? È
il soggetto che Nia Vardalos ha sceneggiato, un matrimonio obbligato dei genitori
dopo una vita in comune.
Kirk Jones-Nia Vardalos, Il mio grosso grasso matrimonio Greco n. 2
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