lunedì 4 aprile 2016

Rapida e sapida Colette

La guerra in città, anche in campagna. Come le donne la vivono, la Grande Guerra era ancora per uomini soli, le bambine, i soldati che dal fronte scrivono alle donne, le donne che la guerra condanna al nubilato. In città tra gli allarmi e il carovita, e nelle case abbandonate delle retrovie.
Colette ha pubblicato varie raccolte dei suoi elzeviri sulla guerra al tempo della guerra. Sulla divisione netta tra uomini e donne, sulle gelosie femminili, e sulle paure, i prezzi, la scarsità, le mutilazioni – il soldato ritorna alla vita civile mutilato. Con l’occhio sempre sensibile alle “cose” invisibili - comuni, quotidiane: la fantasia e il linguaggio libero dei bambini,  i colori, i sapori, gli odori, i tepori, i freddi.
Questa raccolta si ripubblica con una nota che è un capolavoro di sintesi critica, di Francine Dugast: “La metafora della luce, in questa «camera illuminata», evoca anche i poteri della scrittura”. Di una scrittrice di cui si comincia ad apprezzare la tenuta, al di là del personaggio che finora l’ha oscurata: i critici le rimproverano una “mancanza di tenuta”, ma “noi oggi apprezziamo questa virtuosità del discontinuo” – “questo trattamento della cronologia in istanti di pienezza, in rivelazioni folgoranti che trascinano l’adesione del lettore nella ricezione rapida e sapida del tempo e dello spazio”. In poche righe tratteggia spietata la guerra nella guerra, tra le giovani in attesa, le signore in cerca di un eroe, e le vedove. O il mondo favoloso delle modelle che fissa in sei righe: “Nella mesta  eleganza del salone bianco, le mannequins danzano, l’una dopo l’altra, il passo della «sirena che avanza sulla sua natatoia caudale», e quello del «serpente eretto». Avanzano con pena, le ginocchia unite e legate, fendono l’aria come un’acqua pesante…”.  Ma più conta lo sguardo acuto – inedito – sul “territorio”, la lallazione infantile, le erbe, gli insetti, le anime in pena, la vita al chiuso e nel campo. In un momento di crisi coniugale, ma non lontana dalla verità: “La vita coniugale è più segreta e la solitudine a due più terribile e più incognita della giungla”.
C’è la guerra, ma la vita scorre come sempre lontano dal fronte. Questa è una sorpresa continua.
Colette, La chambre éclairée, Mille et une nuits, pp. 77 € 2,50

Nessun commento:

Posta un commento