Si difende Renzi, in Vaticano e con i suoi, per
l’accettazione del piano tedesco in favore della Turchia, con tre miliardi di
euro di contributi per l’emergenza immigrazione. Non poteva sottrarsi, spiega,
ma il sì ha condizionato a analogo schema di aiuto alla Libia, quando a giorni
il governo designato Serraj sarà in piena carica.
La Libia è il fronte di pieno successo che Renzi
coltiva, in mezzo ai problemi di tenuta del governo per l’offensiva delle
opposizioni via Procura di Potenza. Dopo aver resistito alle estenuanti pressioni
milanesi, da oltre sei mesi, per un intervento militare, Renzi sta ora vedendo
maturare l’opzione politica che lui ha difeso.
Se Fayed el-Serraj si consolida, il prossimo passo
sarà avere la Libia al fianco del’Italia nella prevenzione di un afflusso massiccio
di immigrati attraverso la Sirte – il canale verrà prevedibilmente riaperto dai trafficanti dopo la chiusura di
quello turco. Mediante un aiuto europeo consistente, anche se non delle dimensioni
di quello voluto dalla Germania per Erdogan in Turchia.
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