Le tasse sulla casa sono
aumentate di due volte e mezza a Roma in tre anni. Più le addizionali: a Roma
il gettito maggiore dell’addizionale Irpef, 153 euro pro capite – che
considerato il non eccelso livello del reddito medio è doppiamente jugulatore.
Per pagare un Comune inadempiente su tutti i fronti: nettezza urbana, strade,
scuole? Per celebrare il sindaco? Carica a cui si candidano una dozzina di
personaggi, mentre si penserebbe il contrario, che si rifuggisse la carica
Le circoscrizioni comunali a
Roma hanno da un anno un sistema di prenotazione che scansiona ogni operazione
in tredici minuti: un certificato – in genere la stampa di certificazioni standard,
memorizzate – quasi ogni quarto d’ora, invece che uno o due minuti.
La prenotazione, obbligatoria,
è stata adottata per “eliminare le code”. In effetti è precisa al secondo. L’utente
viene chiamato all’ora, minto e secondo indicati nella prenotazione. Ma per
eliminare la coda lo si costringe a tornare due volte allo stesso ufficio, una
per fare la prenotazione.
La prenotazione si può fare
online. Ma bisogna sapere l’inglese.
La prenotazione in sede si fa
attraverso un totem. Sul quale bisogna fare cinque operazioni: lettura di un
documento elettronico, scelta del tipo di documento richiesto, giorno, ora,
stampa. Ma ci vuole un addetto.
Altri tre addetti stanno al
banco Ufficio rapporti col pubblico per spiegare dove sedersi per aspettare, e
distribuire il modulo per la richiesta documenti.
Le circoscrizioni di Roma, spesso
situate per risparmiare in posti periferici al quartiere, non serviti dal
trasporto pubblico, furono dotate venticinque anni fa, dall’ultimo
centro-sinistra, di parcheggi per il pubblico. Ora i parcheggi sono riservati
ai dipendenti comunali.
Lo
sblocca-file-dirigente-all’incrocio c’è a Roma anche al Parco della musica,
alla biglietteria. Da quando gli addetti alla biglietteria e ai servizi sono
diventati, da privati in outsourcing, comunali. Da allora molte biglietterie sono
chiuse o in pausa. E ci vuole un addetto per controllare la fila.
Con la pubblicizzazione dei
servizi al Parco della Musica, gli addetti al riscontro dei biglietti si sono
triplicati, o quadruplicati. Per mezz’ora di lavoro al giorno. Che passano a discutere dei turni, il sabato, la domenica, il notturno etc., contro lo
sfruttamento.
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