sabato 21 maggio 2016

Fisco, appalti, abusi (88) – Roma

Le tasse sulla casa sono aumentate di due volte e mezza a Roma in tre anni. Più le addizionali: a Roma il gettito maggiore dell’addizionale Irpef, 153 euro pro capite – che considerato il non eccelso livello del reddito medio è doppiamente jugulatore. Per pagare un Comune inadempiente su tutti i fronti: nettezza urbana, strade, scuole? Per celebrare il sindaco? Carica a cui si candidano una dozzina di personaggi, mentre si penserebbe il contrario, che si rifuggisse la carica

Le circoscrizioni comunali a Roma hanno da un anno un sistema di prenotazione che scansiona ogni operazione in tredici minuti: un certificato – in genere la stampa di certificazioni standard, memorizzate – quasi ogni quarto d’ora, invece che uno o due minuti.

La prenotazione, obbligatoria, è stata adottata per “eliminare le code”. In effetti è precisa al secondo. L’utente viene chiamato all’ora, minto e secondo indicati nella prenotazione. Ma per eliminare la coda lo si costringe a tornare due volte allo stesso ufficio, una per fare la prenotazione.

La prenotazione si può fare online. Ma bisogna sapere l’inglese.

La prenotazione in sede si fa attraverso un totem. Sul quale bisogna fare cinque operazioni: lettura di un documento elettronico, scelta del tipo di documento richiesto, giorno, ora, stampa. Ma ci vuole un addetto.
Altri tre addetti stanno al banco Ufficio rapporti col pubblico per spiegare dove sedersi per aspettare, e distribuire il modulo per la richiesta documenti.

Le circoscrizioni di Roma, spesso situate per risparmiare in posti periferici al quartiere, non serviti dal trasporto pubblico, furono dotate venticinque anni fa, dall’ultimo centro-sinistra, di parcheggi per il pubblico. Ora i parcheggi sono riservati ai dipendenti comunali.

Lo sblocca-file-dirigente-all’incrocio c’è a Roma anche al Parco della musica, alla biglietteria. Da quando gli addetti alla biglietteria e ai servizi sono diventati, da privati in outsourcing, comunali. Da allora molte biglietterie sono chiuse o in pausa. E ci vuole un addetto per controllare la fila. 

Con la pubblicizzazione dei servizi al Parco della Musica, gli addetti al riscontro dei biglietti si sono triplicati, o quadruplicati. Per mezz’ora di lavoro al giorno. Che passano a discutere dei turni, il sabato, la domenica, il notturno etc., contro lo sfruttamento. 

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