Si sono eletti a vestali della Costituzione, Zagrebelsky,
De Siervo & co., vecchi democristiani,
gente di malafede spessa. Non sarebbe uno scandalo – se non forse per il
sostegno sparato di “Repubblica”, che De Benedetti già con Scalfari ha voluto
pilastro della ex sinistra di Base, la più ambigua e corrotta delle Dc. Ma con la
ditta Zagrebelsky-De Siervo si accomunano riformatori di una vita, e questo
sconcerta. Anche perché si schierano senza motivo – l’antirenzismo non è un
motivo.
Che pensarne? Zagrebelsky, come ogni buon
democristiano, riformatore non è mai stato. Era un giudice costituzionale di
Scalfaro che ha molto demeritato. Per esempio in materia di fondazioni ex
bancarie, le padrone del terzo settore, che ha impedito da giudice di depoliticizzare,
dall’eredità democristiana e di sacrestia. Dei riformatori di una vita si può solo
ipotizzarli ipnotizzati in vecchiaia, anziché dalla saggezza, dal protagonismo
da talk-show, da intervista, da Padre Contestatore. Tutti si vogliono infatti
presidenti della Repubblica in petto.
Si chiede il no per nessun motivo specifico:
questo è il problema. Giusto per fare casino. È ineguagliabile, ma nel senso
della gagliofferia, l’intervista robusta di Zagrebelsky a “Repubblica” l’altra
settimana, il primo firmatario del no: due pagine senza un solo argomento,
tutte furbizia. Senza, anche, una sola contestazione dell’intervistatore – l’ex
direttore Mauro, non un pivello.
Nessun commento:
Posta un commento