Succede
di ritrovarsi il modello di auto comprato tre anni fa in vendita a tremila euro
in meno, il venti per cento. Con considerevole danno sul mercato secondario,
volendo rivendere. Follia delle case costruttrici – della Fiat nel caso? No, la
ripresa è drogata. Il dato di marzo, del crollo dei fatturati dell’industria, non
è casuale o insignificante, come viene presentato: si vende per vendere, anche
in perdita, o con margini al minimo – non c’è domanda (non c’è reddito per
sostenere la domanda)
A
marzo il settore auto, che ora risulta al cuore della brusca frenata di vendite
e redditività degli industriali, aveva aumentato il numero di veicoli venduti del
20 per cento – del 30 per cento il gruppo Fiat, Alfa Romeo esclusa. Il comparto
che ore registra un calo del fatturato doppio di quello di tutta l’industria
nel suo insieme rispetto a un anno prima: del 6,5 per cento. Un crollo.
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