Va ormai per i sessant’anni
questo ricordo senza rughe – ripubblicato nel 1996, fu scritto nel 1963. Lampedusa
è Tomasi, l’autore del “Gattopardo”. Che negli stessi anni in cui scriveva e
pubblicava il romanzo intratteneva amichevolmente in lezioni private al suo
domicilio un gruppo di giovani, tra cui Orlando, di letteratura francese e
inglese. Tra essi Orlando, che il padre destinava all’avvocatura e invece sarà francesista
e “teorico della letteratura”, alla Normale di Pisa.
Un’altra Sicilia,
un altro mondo. L’affabilità. La generosità. La cultura – a casa del principe
Orlando scopriva vantaggiosamente anche la psicoanalisi, nella persona della
principessa, Alessandra Wolff Stomersee. La semplicità.
“Nel modo chiaro e
concreto di conversare, nella lucidità semplificatrice, nell’arte di lusingare
deliziosamente quando voleva o di pungere altrettanto espertamente, nell’attitudine
a divertire gli interlocutori, nella facilità a risolvere i piccoli imbarazzi
che punteggiano ogni rapporto umano non confidenziale”, di questa esperienza
eccezionale da ogni punto di vista “la risultante”, dice Orlando, non si
potrebbe definire meglio che “semplicità”.
L’intelligenza è semplice – la nobiltà?
Francesco Orlando, Ricordo di Lampedusa
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