L’ultimo anno di presidenza Obama lo avrà
dedicato al recupero dei torti: Cuba, Vietnam, Bomba atomica, in parte anche
l’Iran. Il progetto è chiaro, l’esito minimo: la pacificazione è nei fatti ma
non negli animi. In parte, forse, per l’incapacità di Obama di comunicare: il
presidente della rete è un freddo. Non è un demagogo, e questo è ottimo, ma non
eccita gli animi nemmeno per il bene.
Sicuramente, il mancato effetto “storico” dei
suoi atti di riconciliazione è dovuto alla prudenza diplomatica che ha
accettato di praticare – se non ha deciso lui stesso di praticarla. I papi, che
hanno inaugurato questo genere di diplomazia, hanno riconosciuto i torti della
chiesa, gli Usa no. Da qui l’insoddisfazione dei molti, soprattutto nei paesi vittime.
Mentre l’effetto è stato nullo sull’opinione negli Usa, in questi stessi mesi
probabilmente più sciovinista che mai.lunedì 30 maggio 2016
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