lunedì 30 maggio 2016

Ombre - 318

L’esercito iracheno ha fatto 60 km. in un giorno – record per i cingolati – e ha “conquistato” Falluja, l’imprendibile – vi s’è installato. Perché non c’è stata finora guerra contro l’Is: non c’è guerra tra e aerei, cannoni e carri armati da una parte, e cavalieri in pick-up dall’altra, seppure con la scimitarra. La verità è che l’Is eravamo noi: ci faceva comodo, finché non è si è rivoltato contro.
Putin in Siria forse non ha vinto niente, ma ha detto che il re è nudo.

Renzi sempre più Mandrake, non se ne perde una. Di ritorno da Tokyo, tredici ore di volo, tutta la notte di venerdì e oltre, sabato mattina è a Venezia, per inaugurare la Biennale, il pomeriggio a Favazzina sullo Stretto, per inaugurare un cavo della luce con la Sicilia, e nel mezzo a Trieste – un percorso più lungo, il Venezia-Trieste, che il Trieste-Reggio Calabria. Più un’intervista di due pagine, un’ora abbondante, con “Avvenire”. Ma dappertutto si è visto poco, eccetto che sui media. Non è che è predente solo in immagine?

Il direttore degli Uffizi fa invitare i turisti in coda alla biglietteria a diffidare dei bagarini. Pronti i vigili urbani di Firenze lo multano: non ha il permesso del Comune per dare l’avviso.  Trecento euro di multa. I bagarini evidentemente pagano di più.
La Toscana è propria esosa, terra di banditi di passo.

Il cortile esterno degli Uffizi e la stessa piazza della Signoria sono invasi, otre che dai bagarini, da ambulanti di ogni specie e artisti di strada. Per loro i vigili urbani non ci sono. Perché non hanno da pagare. Una città di “cravattari”?

“L’elezione della prima donna, nera e mussulmana, alla presidenza della National Union of Students” inglese, un successo del multiculturalismo, inciampa nel radicalismo della  neo eletta, anti-Israele e filo palestinese, riferisce deluso Enrico Franceschini sul “Venerdì di Repubblica”. La “prima donna, nera e mussulmana” è Malia Bouattia, “originaria dell’Algeria”. Lo sapessero in Algeria che “Repubblica” li considera neri…

In morte di mons. Capovilla, a 100 anni, si scopre che “ebbe la porpora solo nel 2014”, a 98 compiuti. In articulo mortis? Anche papa Bergoglio ogni tanto scherza.

Enrico Ioculano che lascia il Pd perché il partito non lo sostiene nell’emergenza profughi a Ventimiglia, la città di cui è sindaco, non si illude? C’è un partito Democratico? Un’organizzazione, una direzione.

Ioculano stesso, che fa appello al partito come al principio di autorità, non  è egli stesso espressione di questo partito “liquido” – informe?

La critica di Saviano a Renzi pe l’accordo con Verdini fa la “prima” politica di “Repubblica”. Ruolo preminente dell’intellettuale nella politica? Piacerebbe crederlo – un premio. Ma non è piuttosto irrilevanza degli argomenti politici a sinistra, e nella sinistra, di cui il giornale si vuole l’anima?

Saviano distingue, dal’altro lato della prima di “Repubblica”  fra corruzione e corruzione percepita. Quale paese pensereste più corrotto, chiede? Il Messico?L’Africa? Il Medio Oriente? L’Italia? No, è l’Inghilterra, Per una corruzione “consustanziale al sistema economico”. Come l’ostia? “Il sistema economico inglese si alimenta di corruzione”.

Sprofonda un lungarno a Firenze, allagato dall’acqua dell’acquedotto. Titola “la Repubblica”: “Le città d’Italia abbandonate”. Da chi, da Dio? Chiudere il rubinetto dell’acqua no, che veniva fuori come un torrente – normalmente basta una telefonata?

Sempre in tema, “la Repubblica” documenta con una serie di foto le voragini che si sono aperte nei marciapiedi. Sei in quindici ani. Sono troppe?

Dire che il sistema idrico è un colabrodo, no? Che gli acquedotti rimontano al “ventennio”. Che l’acqua pubblica è uno degli strumenti più diffusi di corruzione.
Questo non si po’ dire perché l’acqua è pubblica per unzione divina, si son fati referendum per affermare questa origine. Poi dice che la corruzione è troppa.

Bianca Berlinguer difende il padre Enrico contro “l’Unità”. Confinata alla rubrica delle lettere. Come Pietro Mancini, che a ogni evento evoca il padre Giacomo, e lo pubblicano, ma nelle lettere. Insistono per esercitare la memoria? Non ne esce bene, i direttori che li confinano lo sanno. Per masochismo, allora? E perché i figli sarebbero inconsolabili?

L’Eritrea è diventata indipendente giuridicamente con le carte italiane, dell’occupazione. Jugulata da allora dal solito ras, all’origine sovietizzante, della guerra d’indipendenza. Ma con uno strano rispetto dei resti dell’Italia, che ormai risalgono a tre quarti di secolo fa – mentre altrove, in Somalia, in Etiopia e nella stessa Libia, sono stati picconati, con grande spreco di energie.
La storia è a volte strana. Ma per saperlo bisogna andare a vedere la mostra di Toby Binder.
Tanti gli inviati, ma l’Italia scopre l’Eritrea con Binder, fotografo tedesco.

Il primo a prendere la parola contro il referendum di Renzi è Ugo De Siervo, un costituzionalista fra i tanti, che si fa forte della qualifica di ex presidente della corte Costituzionale. La cui figlia Lucia è invece renziana doc, insieme col marito Filippo Vannoni, e per questo al top del Comune di Firenze, lei dirigente, lui presidente di Publiacqua, la società idrica consortile di mezza Toscana.
Padri e figli hanno libertà di professione politica, e non è detto che facciano carriera per motivi politici – in questo caso sì. Ma un po’ di discrezione? 

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