Un libro non libro:
una raccolta di discorsi e scritti d’occasione del fondatore dell’Eni. Una
documentazione. Che però evoca una storia recente e una sfida formidabile
riuscita, a un uomo praticamente solo.
Una sfida al mondo
degli affari anglo-sassone, protetto dagli scudi Nato, e alle sue propaggini
italiane, soprattutto in Cuccia e la Confindustria. Se ne fa per questo un
Cavaliere Nero, corruttore, improvvisatore, intrigante. Mentre fu un imprenditore
visionario. E amministratore oculato. Integerrimo comunque, le tante bio demistificatrici
non sono riuscite su questo tasto.
Sua creazione sono
il gruppo italiano più solido e redditizio in Borsa, e da sessant’anni la
politica estera italiana verso la Russia e il Medio Oriente, fino all’Iran:
occidentale ma attenta agli interessi nazionali. Suo anche il primo progetto
inter-europeo dopo quello dell’acciaio nel 1950: l’integrazione della rete degli
oleodotti, da Trieste e Genova verso l’Austria e la Germania, cui nel tempo
subentrerà la rete dei metanodotti.
Enrico Mattei, Scritti e Discorsi 1945/1962, Rizzoli,
remainders, pp.1.057, ill., € 14,50
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