lunedì 27 giugno 2016

Chiama Grillo, i Carabinieri corrono

Un  giovane consigliere-assessore non rieletto del Pd alla XIIma circoscrizione di Roma, via Fabiola, impacchetta le carte per lasciare l’ufficio. I Carabinieri arrivano improvvisi e sono inflessibili: la legge prescrive che le carte degli uffici pubblici siano inamovibili.
Non è vero, la legge non lo prescrive. Né ci sono sospetti di reato: niente viene contestato al consigliere-assessore – l’assessorato era alla Cultura, dove il giovane consigliere non ha gestito quasi niente (anche per questo è giusto che se ne vada, non ci facciamo complimenti, che gli elettori abbiano punito il suo partito). I Carabinieri sono intervenuti su segnalazione di un dipendente della circoscrizione.  
Il dipendente è grillino – non si sa chi è, ma si sa, i militi non dicono di no. Chiama Grillo e i Carabinieri accorrono? Giusto, era “grillo” un capolavoro di design di negli anni 1970, quelli del trionfo del comico.
I dipendenti circoscrizionali a Roma non  hanno buona fama: in soprannumero, non vanno a lavorare preferibilmente, e se ci devono andare hanno stabilito, sindacalmente, una pratica ogni dodici minuti – la stampa dal computer di un certificato non prende più di dodici secondi. Del resto, i soli addetti alle Relazioni Esterne della XIIma sono dodici. I Carabinieri però la pensano diversamente, si fidano – i Carabinieri, come si sa, “obbediscono”,.
E quindi, tutto cambia perché nulla cambi?

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