Alice in salsa
sadiana. Col graal dei tanti “Codice da Vinci” in chiave porno. L’elezione di
un presidente americano si prepara così – e il sospetto sembra oggi vero.
Un libro ambizioso.
Anche per le fortune della casa editrice, un spin-off Rizzoli, che ha tenuto a
battesimo, con Odifreddi e Serena Dandini. E per l’obiettivo dichiarato di fare
il Frank Harris al femminile: un selfie
tutto sesso, e un prontuario di pratiche erotiche che si vorrebbero
immaginarie, come suole – soleva – coi libri pornografici. Con molte scene
ricavate dai migliori film, da cinefilia di gusto: di genere - “Bella di
giorno” soprattutto, “Ultimo Tango a Parigi”, “Eyes wide shut” - e non -
“Citizen Kane” soprattutto, per il doppio senso che si vuole giocato sulla vera
Rosebud del vero “Citizen”, William Randolph Hearst, e tanti altri, Argento,
Leone, “The Italian Job”. Non fosse che il nome dell’autrice, Sasha Grey,
riempie internet di sesso interminabile, poco immaginario, dei tempi, dice, in
cui “era una delle stelle di maggior successo dell’industria porno di Hollywood”.
E “internet è per sempre”, decreta la stessa autrice.
Nume della
narrazione, invidiata, è Kim Kardashian, la Belèn americana protagonista del
matrimonio show due anni fa al Forte Belvedere a Firenze. Che prospera borderline del porno, ma per essere appunto
sfuggita all’“industria porno”.
Non manca, come di
consueto ultimamente in America, la teoria compositiva o scritturale. Molto
filosofica, da scuola di scrittura. Con le ultime frasi di rito: “La vita non è
che una serie di nodi da sciogliere”, etc.
Una sola curiosità l’autrice
lascia inappagata, e questa effettivamente mozzafiato. Se “ha lasciato”, come
dice. “l’industria cinematografica per adulti” a 21 anni, come ha fatto in tre
anni, dai 18 ai 21, a prodursi infaticabile, sorridente sempre e bavosa, in
tutti quei suoi filmati per adulti che ingolfano la rete, non dormiva la notte?
Sasha Grey, The Juliette Society, Rizzoli
Controtempo, pp. 282 € 15
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