Si legge come una
testimonianza d’amore per la moglie Hélène uccisa dai terroristi islamici al
Bataclan, di memorie e suggestioni. Di come la vita si ricompone, col
figlioletto i due anni, tenendo in qualche modo viva la presenza materna. Un
libro privato, on un velo sui fatti.
Il titolo evoca un gesto
di perdono. Ma è indifferenza. Cioè negazione:
chi dovrebbe non averne l’odio in realtà è fuori fuoco. Leiris, giornalista di
radio France, lo disse del resto subito
su Facebook, come un gesto di cancellazione del terribilismo terrorista.
E lo ha ricordato all’uscita del libro: “Avrebbe potuto essere un automobilista che dimentica di frenare, un
tumore un po’ più maligno degli altri o una bomba nucleare, la sola cosa che
conta è che lei non c’è più. Le armi, le pallottole, la violenza, non sono che
lo sfondo della scena: quel che importa è l’assenza”.
Antoine Leiris, Non avrete il mio odio, Corbaccio, pp.
122 € 8,50
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