Inter e Milan passano ai cinesi. Che vengono
chiamati magnati ma sono affaristi: comprano per rivendere. L’indonesiano
Thohir, che aveva rilevato l’80 per cento dell’Inter da Moratti tre anni fa, ne
vende il 50 per cento, per 375 milioni, con una plusvalenza di 100 milioni,
anche se l’Inter non ha vinto nulla in questi tre anni e sia anzi entrata in
default finanziario. L’ex patron Moratti vende ai cinesi il suo residuo 20 per
cento per 157 milioni, di cui 100 netti.
Analoga operazione sta tentando da un anno
Berlusconi per il Milan, sempre con affaristi cinesi. Dapprima tramite un
fantasioso intermediario (forse) thailandese, ora direttamente on gli
acquirenti. Una trattativa a cui pone sempre nuovi paletti, ma col solo obiettivo
d’incassare almeno 400 milioni al netto dei debiti e altre pendenze– l’Inter è
stata valutata 750 milioni, il Milan non può valere meno.
Alla fine né Moratti né Berlusconi ci avranno
rimesso, pur avendo beneficato enormemente, per vent’anni l’uno e per
trent’anni l’altro, della popolarità e anche della passione legata ai due club.
Il 15 ottobre 2013, cedendo la maggioranza dell’Inter a Thohir, per una
valutazione complessiva di 400 milioni, Moratti aveva incassato 250 milioni,
quasi tutti al netto, poiché i debiti restavano in capo alla società. Il
disimpegno dei “magnati” italiani è cominciato con la restrizione imposte dalle
Entrate, alla comodità di considerare i club delle bare fiscali, portandone le
perdite a sgravio delle tasse: i club venivano finanziati dal fisco, dai cittadini.
Nessun commento:
Posta un commento