Acido (Lsd) – L’industria farmaceutica ne tenta il rilancio a usi creativi, dopo
la liberalizzazione della marijuana negli Usa. Ma non ha lasciato segni
estetici di creatività di qualche rilievo, né letterari (poesia, narrazioni),
né artistici. Malgrado abbia avuto un decennio buono di culto a partire dal 1961 e fino al 1969, al massacro di Manson a Cielo Drive, alla elezione di Nixon, e alla carcerazione di Leary. In contemporanea con le sperimentazioni Sandoz, e numerosi testimonial
entusiasti, da Timothy Leary, già professore di psicologia a Harvard, a Cary Grant e John Lennon. Eccetto qualche composizione di Lennon. E alcuni romanzi
di Philip K.Dick. Che però non ne fece buona esperienza, una volta sola, e lo
usa come negatività - una sorta di principio del male, schizoide o manicheo.
Si attribuisce all’Lsd la creatività, oltre che di Lennon, che
però probabilmente imbrigliò, di un elenco fantasioso di addict: Warhol, Fellini, Burroughs, Pynchon, Foster Wallace. Nonché
dei Rolling Stones, che invece Jagger ha tenuto al riparo dalle droghe, sopratutto
dopo la fine di Brian Jones, anche se con difficoltà, volendosi il gruppo opporre
ai Beatles come il western di Leone a quello originale, il gruppo dei brutti,
sporchi e cattivi, disarmonici, catastrofici. Non si contano invece le morti
indotte dall’acido, volontarie o accidentali.
Anni – Balzac è morto di 51 anni, avendo scrtto forse più di Dumas. È
morto di 53 anni Pasolini, operoso (romanzi, racconti, poesie, tragedie, film,
articoli) forse più di Balzac.
Blade Runner – Il film, “thriller fantascientifico”, l’Emmanuel Carrère delle
origini, studioso di Philip K. Dick, e quindi dell’originale del film, “Ma gli
androidi sognano pecore elettriche?”, dice “un trattato di teologia
cibernetica”, e uno “a parlare con proprietà vertiginoso”. È il presupposto di
Ridley Scott, che lo ha rimontato più volte, in varie versioni. Forse perché è
difficile la teologia in immagini.
Candidati - “Il piccolo Principe” per Raggi, nella scelta di letture che
Amazon ha chiesto ai candidati sindaco di Roma e Milano, il diario di Pavese,
il primo Malaussène di Pennac, con Terzani, Canetti e Pessoa per Giachetti.
Letture vere – plausibili – contro un titolo di maniera. La vecchia politica e
la nuova, illetterata. Raggi ama pure tre libri giornalistici di malvivenza a
Roma. Il genere tutto è mafia, tutto è corruzione, tutto è merda - mood più confacente?
Letture attendibili invece dei due candidati a Milano. Solo scarta
il grillismo, il “nuovo”.
Dialogo delle fedi – In piccolo vi ha contribuito anche Lewis Carroll – senza
effetto. Nel 1867 fece un viaggio in Russia, insieme con Henry Liddon. E ne
trasse anche ricordi scritti. Era una missione della Chiesa Anglicana per
stabilire rapporti con la chiesa Ortodossa russa. Ma Liddon sarà il Coniglio
Bianco, e anzi tutta l’idea di “Alice” sarebbe germogliata, secondo i surssi
orgogliosi, a Pietroburgo, la “città dei giganti”..
Futurismo – S’incornicia ora come passatismo? eSmbra un’ingiuria, ma è il
destino delle avanguardie. Succede in cucina, che questo sito segnalava il 10
giugno come la causa del “ristagno” socio-economico-culturale dell’Italia
secondo Marinetti: troppa pasta. Ora lo chef modenese Bottura è incoronato
miglior chef del mondo 2016 come “futurista”, assicura il “Corriere della
sera”. Cioè per aver “restituito la cucina italiana alla cucina italiana
ricostituendo un passato glorioso”. Un futurista passatista.
Proust – Fece principalmente selfie,
con tutti i parigini noti – e per questo sopravvive, benché verboso?
Come Céline, del resto. A differenza degli inventivi del secolo,
Stein, Joyce, Pound, Beckett.
“Solo un amore che non
trova soddisfazione può durare”, dice Flannery O’Connor (“D iario di
preghiera”9. “Insieme a Proust”, aggiunge la sua prefatrice Mariapia Veladiano.
Che invece non lo pensava – non che l’abbia scritto: non c’è consistenza né
durata negli amori di Proust, non in quello di Swann, né in quello per
“Albertine”, che si dice ambiguo ma è inconsistente, malgrado la lunghezza (non
durata). Menrre del personaggio Proust le uniche tracce sono di masochismo.
È la “gioia
del sesso” denudata, con un secolo d’anticipo. Si sa dalla biografia, Edmund
White nel “Ritratto di Proust” ne traccia la scoperta nell’opera: “La coercizione
del desiderio di Proust non poteva non consistere nel considerarlo il punto più
alto dell’esistenza – cosa che è – ma senza alcun approdo soprannaturale. Esso
sprofonda sempre più nell’inconscio, nel fondo più fondo, che è l’inferno”.
Robot –
Si pensa, se ne scrive, lo si rappresenta come l’amico furbo o il furbo
imitatore del suo creatore uomo: un cattivo, come se questa natura l’avesse
sviluppata da solo e non mediata dal creatore a cui deve tutto. Come una forma
di estraniazione schizoide del male. Per la fantascienza da sempre, per il pubblico generico da Kubris, “2001.
L’odissea dello spazio”, 1968. Spielberg, che invece l’ha fatto buono, con
“E.T.” ha avuto però un successo forse maggiore. Anche ovvio: non si crea a fini di male. Ma
è rimasto solo, anzi un caso unico.
Se ne è
sviluppata l’alterità, più che nell’intelligenza artificiale, scienza a
tecnica, negli anni 1960 della ribellione generazionale: Il robot impersona,
nella narrativa sci-fi, il figlio
ribelle. Non lusinghiero, ma il concetto di ribellione ha fatto premio su
tutto, bene e male. .
Spia – Ha connotazione positiva nella letteratura
e l’opinione inglese, da Conrad a Graham Greene, Fleming, Le Carré, etc. – mentre ne ha una negativa, negativissima, la
spia degli altri, un tempo i tedeschi ora i russi. Anche le spie vendute allo
straniero, nella guerra fredda al comunismo sovietico, purché inglesi (Blunt e
soci), sono in qualche modo eroicizzate, benché spesso più ricattabili che
comuniste.
Non ne ha
di nessun genere in Germania o Francia, né in Italia: le spie ci sono, sono
anche “collaboratori di giustizia”, numerose, ma non fanno scena. Negli Usa ha
connotazione piuttosto negativa, derivata dai fallimenti, più che dalle “azioni
speciali”, della Cia. Con qualche spiraglio, ma senza eulogie, per l’Fbi, in
funzione antispionistica.
letterautore@antiit.eu
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