Raggi eletta a
Roma con 750 mila voti, due terzi dei voti espressi. Appendino vincente a sorpresa
contro uno che aveva già vinto. Sono l’effetto delle strategie elettorali di
Berlusconi: evitare che il proprio candidato vada al ballottaggio, e al secondo
turno incitare al voto in massa contro un incolpevole Pd. Pronto il suo
elettorato ha obbedito, e ha plebiscitato le due 5 Stelle. Che nella logica di
Berlusconi sono effimere, e gli restituiranno presto i voti, se e quando lui
tornerà eleggibile.
Non c’è dubbio
che Appendino e Raggi sono state elette da Berlusconi, i numeri lo dicono. Dopo
le strategie elettorali apparentemente contorte, ma chiarissime nell’obiettivo:
perdere. Il come è anche palese: frantumare il voto per tre a Roma, ed evitare
che il centro-destra, che a Roma è maggioritario, vada al ballottaggio. A Torino
boicottare il candidato leghista del centro-destra. E al secondo turono, a Roma e a Torino, votare massicciamente “contro
il Pd”, cioè per le 5 Stelle – è un fatto che a Torino al secondo turno c’è
stato più voto del centro-destra per Appendino di quanto ce n’è stato al primo
turno per il proprio candidato. Sono i regali perfidi di Berlusconi. Del suo “nessuno
all’infuori di me”, ora che è ineleggibile. Per dare lustro alla sua gloria
passata.
Una strategia
coronata a Milano, altra città a maggioranza di centro-destra, con la tardiva candidatura
di Parisi, poi sostenuto solo a mezza bocca – con l’altra mezza boicottato.
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