Emanuela
Audisio dice giustamente che non bisogna credere a Schwazer, quando dice che
lui è pulito. Ma poi, tra una cosa e l’altra, dice che Schwazer ha ragione: che
l’atletica non è pulita, e la Iaaf neppure. È così: c’è di peggio di Schwazer?
Sì, l’antidoping. Succede come con le mafie e le antimafie.
Ora
bisognerà processare di nuovo Conte, che fa andare avanti l’Irlanda, a scapito
magari dell’Albania - Di Biase e Tramezzani avrebbero da ridire? Non subito,
quando l’Italia sarà stata eliminata. Avrà di che occuparsi la Procura di Cremona.
Una
pista: quanti irlandesi giocano nel Chelsea?
Una
cinquantina di indagati del Pd a Bologna, compreso il presidente della Regione
Errani, e – finora, dopo cinque anni – solo quattro condanne, non definitive.
Contagio Grillo, i giudici si sfilano?
Dopo
un quarto di secolo di giustizia come anti-potere, sarebbe ora di considerarla
per quello che è: un potere assoluto.
Un
dottore tedesco al Quirinale, il giorno della festa per gli atleti olimpici,
pretendeva di far fare la pipì a Elisa Rigaudo. Un cretino – ci sono dottori
cretini, anche tedeschi?
Accolto
dai corazzieri, il dottore tedesco ha insistito. E quando Rigaudo è scesa ha bofonchiato
indispettito che quello non era un
palazzo presidenziale. Nella guerra tedesca all’Italia dobbiamo mettere in
conto pure l’antidoping?
È il
laboratorio tedesco della Wada-Iaaf che ha trovato il testosterone dopo alcuni
mesi nelle urine di Schwazer. E si sa che i tedeschi non sbagliano mai i
referti, né i reagenti. Come l’invidia per l’Italia, anche quella è costante.
Strano
senso del decoro al Quirinale, di Mattarella dopo Napolitano. Un dottore italiano
che si fosse presentato a tempestare a palazzo Bellevue l’avrebbero messo
dentro, come minimo, invece di panicare e starnazzare.
Il
dottore tedesco è una spia? Fa controlli antidoping per la Wada, l’agenzia
svizzero-canadese di cui sono soci ambienti non immacolati. Per conto della
Iaaf, la federazione delle federazioni dell’atletica, presieduta dall’ultramassone
Lord Coe. E naturalmente nessuno gli ha chiesto come mai fosse al Quirinale –
si sa che tutti andiamo al Quirinale a chiedere che si faccia fare la pipì a
questo o a quello.
Dappertutto
ci chiedono “documenti!”, nessuno li ha chiesti al tedesco.
I
fondi elettorali di Hillary Cinton sono quaranta volte quelli del miliardario
Trump. Potenza della democrazia contro la timocrazia?
Vettel
insiste e ci crede: “La Ferrari sta cambiando”. Dopo aver conquistato un secondo
posto da solo, finalmente trasgredendo alle strategie e agli ordini della
scuderia. Il potere ai piloti, abbasso le macchine!
Il
pentito chiave contro Carminati a Mafia Capitale ritratta in aula. Lamentando “cose
orchestrate col mio avvocato dell’epoca”. E spiegando: “Ho inserito quel nome (Carminati,
n.d.r.) per ottenere ciò che mi era stato promesso e non ho visto”. Che cosa
gli era stato promesso e da chi, e non ha ottenuto, il giudice non lo chiede.
Alla
ritrattazione del teste anti-Carminati l’accusa oppone la registrazione di un colloquio
dello stesso con un carabiniere che lo vigilava, in cui paventa ripetutamente,
che il milite intenda, che Carminati lo farà fuori. Cioè, in cui accresce il
prezzo della sua “collaborazione”.
Non
un harakiri della Procura romana? Forse. Sicuramente la conferma che non si
indaga sul solido ma sulle chiacchiere.
Luca
Vullo è uno della fuga dei cervelli, “emigrato” da tre anni in Inghilterra,
Dove è “gettonatissimo insegnante di gestualità italiana nelle università”,
assicurano i giornali. Però, se l’Inghilterra può permetterselo, significa che
tanto male non sta, che c’entra prendersela con l’emigrazione dall’Italia?
Trump
ha detto “good luck!” a Salvini in uno dei suoi innumerevoli selfie, e Salvini ha tradotto: “Ti auguro di diventare primo
ministro in Italia”. L’inglese di Salvini sarà come quello di Renzi. Non
potrebbero far finta di non saperlo?
Ma
si conferma, certo, l’ignoranza di Trump: non sa che in Italia non c’è un primo
ministro ma un presidente del consiglio. Salvini lo sa?
“C’è
odio e violenza in politica”, scoprono a Londra dopo l’assassinio della
parlamentare laburista. C’è altro?
C’era,
ma non più con le reti, il mare degli sprovveduti – incapaci, invidiosi, folli.
Una
foto di un russo con Putin rivela il complotto: gli hooligan russi a Marsiglia
sono agenti segreti russi. Lo spiega Fabrizio Dragosei sul “Corriere della
sera”, esibendo anche la foto, che dice del 2011. Dragosei si è fatto surgelare
trent’anni fa?
Molto
più interessante sarebbe sapere come la foto di un giovane, in secondo piano,
con Putin nel 2011 riemerge. Di un giovane che ora sarebbe, ingrassato, uno degli
hooligan russi a Marsiglia. Non l’avrà postata lui stesso, il giovanotto,
fingendosi agente di scorta? Gli hooligan si divertono. O gliel’hanno postata?
E perché non ci sarebbero fotomontaggi su Fb, o sulla rete in genere?
Ma
i giornali non ci danno soddisfazione: loro sono per la guerra.
Volevamo
le città più illuminate per la sicurezza, ora le dobbiamo spegnere per vedere
le stelle dell’Orsa e la Via Lattea. Siamo irrequieti.
La
storia dell’inquinamento luminoso è di una rivista un po’ sconosciuta, “Science
Adventures”. Ma nella versione italiana non manca il confronto con la Germania:
là l’illuminazione notturna è minore. Morale: i tedeschi sono più
intelligenti e previdenti e non sprecano l’elettricità. Ma come vedono le
galassie, se hanno tante nuvole in cielo?
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