giovedì 23 giugno 2016

Ombre - 321

Emanuela Audisio dice giustamente che non bisogna credere a Schwazer, quando dice che lui è pulito. Ma poi, tra una cosa e l’altra, dice che Schwazer ha ragione: che l’atletica non è pulita, e la Iaaf neppure. È così: c’è di peggio di Schwazer? Sì, l’antidoping. Succede come con le mafie e le antimafie.

Ora bisognerà processare di nuovo Conte, che fa andare avanti l’Irlanda, a scapito magari dell’Albania - Di Biase e Tramezzani avrebbero da ridire? Non subito, quando l’Italia sarà stata eliminata. Avrà di che occuparsi la Procura di Cremona.
Una pista: quanti irlandesi giocano nel Chelsea?

Una cinquantina di indagati del Pd a Bologna, compreso il presidente della Regione Errani, e – finora, dopo cinque anni – solo quattro condanne, non definitive. Contagio Grillo, i giudici si sfilano?
Dopo un quarto di secolo di giustizia come anti-potere, sarebbe ora di considerarla per quello che è: un potere assoluto.

Un dottore tedesco al Quirinale, il giorno della festa per gli atleti olimpici, pretendeva di far fare la pipì a Elisa Rigaudo. Un cretino – ci sono dottori cretini, anche tedeschi?

Accolto dai corazzieri, il dottore tedesco ha insistito. E quando Rigaudo è scesa ha bofonchiato  indispettito che quello non era un palazzo presidenziale. Nella guerra tedesca all’Italia dobbiamo mettere in conto pure l’antidoping?


È il laboratorio tedesco della Wada-Iaaf che ha trovato il testosterone dopo alcuni mesi nelle urine di Schwazer. E si sa che i tedeschi non sbagliano mai i referti, né i reagenti. Come l’invidia per l’Italia, anche quella è costante.

Strano senso del decoro al Quirinale, di Mattarella dopo Napolitano. Un dottore italiano che si fosse presentato a tempestare a palazzo Bellevue l’avrebbero messo dentro, come minimo, invece di panicare e starnazzare.

Il dottore tedesco è una spia? Fa controlli antidoping per la Wada, l’agenzia svizzero-canadese di cui sono soci ambienti non immacolati. Per conto della Iaaf, la federazione delle federazioni dell’atletica, presieduta dall’ultramassone Lord Coe. E naturalmente nessuno gli ha chiesto come mai fosse al Quirinale – si sa che tutti andiamo al Quirinale a chiedere che si faccia fare la pipì a questo o a quello.
Dappertutto ci chiedono “documenti!”, nessuno li ha chiesti al tedesco.

I fondi elettorali di Hillary Cinton sono quaranta volte quelli del miliardario Trump. Potenza della democrazia contro la timocrazia?

Vettel insiste e ci crede: “La Ferrari sta cambiando”. Dopo aver conquistato un secondo posto da solo, finalmente trasgredendo alle strategie e agli ordini della scuderia. Il potere ai piloti, abbasso le macchine!

Il pentito chiave contro Carminati a Mafia Capitale ritratta in aula. Lamentando “cose orchestrate col mio avvocato dell’epoca”. E spiegando: “Ho inserito quel nome (Carminati, n.d.r.) per ottenere ciò che mi era stato promesso e non ho visto”. Che cosa gli era stato promesso e da chi, e non ha ottenuto, il giudice non lo chiede.

Alla ritrattazione del teste anti-Carminati l’accusa oppone la registrazione di un colloquio dello stesso con un carabiniere che lo vigilava, in cui paventa ripetutamente, che il milite intenda, che Carminati lo farà fuori. Cioè, in cui accresce il prezzo della sua “collaborazione”.
Non un harakiri della Procura romana? Forse. Sicuramente la conferma che non si indaga sul solido ma sulle chiacchiere.

Luca Vullo è uno della fuga dei cervelli, “emigrato” da tre anni in Inghilterra, Dove è “gettonatissimo insegnante di gestualità italiana nelle università”, assicurano i giornali. Però, se l’Inghilterra può permetterselo, significa che tanto male non sta, che c’entra prendersela con l’emigrazione dall’Italia?

Trump ha detto “good luck!” a Salvini in uno dei suoi innumerevoli selfie, e Salvini  ha tradotto: “Ti auguro di diventare primo ministro in Italia”. L’inglese di Salvini sarà come quello di Renzi. Non potrebbero far finta di non saperlo?

Ma si conferma, certo, l’ignoranza di Trump: non sa che in Italia non c’è un primo ministro ma un presidente del consiglio. Salvini lo sa?

“C’è odio e violenza in politica”, scoprono a Londra dopo l’assassinio della parlamentare laburista. C’è altro?
C’era, ma non più con le reti, il mare degli sprovveduti – incapaci, invidiosi, folli.

Una foto di un russo con Putin rivela il complotto: gli hooligan russi a Marsiglia sono agenti segreti russi. Lo spiega Fabrizio Dragosei sul “Corriere della sera”, esibendo anche la foto, che dice del 2011. Dragosei si è fatto surgelare trent’anni fa?

Molto più interessante sarebbe sapere come la foto di un giovane, in secondo piano, con Putin nel 2011 riemerge. Di un giovane che ora sarebbe, ingrassato, uno degli hooligan russi a Marsiglia. Non l’avrà postata lui stesso, il giovanotto, fingendosi agente di scorta? Gli hooligan si divertono. O gliel’hanno postata? E perché non ci sarebbero fotomontaggi su Fb, o sulla rete in genere?
Ma i giornali non ci danno soddisfazione: loro sono per la guerra.

Volevamo le città più illuminate per la sicurezza, ora le dobbiamo spegnere per vedere le stelle dell’Orsa e la Via Lattea. Siamo irrequieti.

La storia dell’inquinamento luminoso è di una rivista un po’ sconosciuta, “Science Adventures”. Ma nella versione italiana non manca il confronto con la Germania: là l’illuminazione notturna è minore. Morale: i tedeschi sono più intelligenti e previdenti e non sprecano l’elettricità. Ma come vedono le galassie, se hanno tante nuvole in cielo?

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