sabato 25 giugno 2016

Quanta anglofilia

Non si sa se apprezzarla o disprezzarla. Se ritenerla manifestazione di cosmopolitismo o debolezza, da piccoli snob. L’anglofilia che dilaga dopo il Brexit, l’angoscia, quasi, all’abbandono di Londra: che ne sarà di noi? O è un’ubbia di giornali?
È più probabile un caso di soggezione culturale: è la forza dello snobismo. Gli inglesi, pur aggrappati ai fondi europei, hanno snobbato l’Europa e quindi sono l’asse del mondo. Mentre contano per lo zero virgola, e tra qualche mese per lo zero virgola zero zero.
Scrocconi terribili, ma con la puzza al naso. Buffoni anche, tipo Boris Johnson e Farage, che si vogliono i veri europei. Ma vorranno mantenere i benefici di Bruxelles. Nell’agropecuario soprattutto. E nella ricerca scientifica, in attivo per 600 milioni di fondi comunitari – mentre l’Italia è in passivo di altrettanto.

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