È l’economia debole la causa delle debolezza delle banche
italiane, ora sotto attacco sui mercati e a rischio destabilizzazione.
Fortemente capitalizzate, e quindi solide, sono indebolite da livello elevato
delle sofferenze, dei crediti a rischio. Sono per questo il primo obiettivo
della speculazione post-Brexit.
Retribuzioni in calo nel primo quadrimestre del 2016, dell’1,5 per cento (Eurostat). Caso unico tra i 28 Paesi della Ue. Altrove ci sono stati aumenti salariali: i più alti in Romania (10,4 per cento) e Bulgaria (7,7), che però hanno dopo l’aumento una paga oraria molto bassa, di 5 e 4 euro – in Italia è di 28 euro (di 41 e 39, il top, in Danimarca e Belgio).
In Italia “nel 41,7 per cento delle famiglie almeno una persona ha dovuto rinuincira a una prestazione sanitaria” negli ultimi tre anni. Lo rileva il Censis. Il motivo? “Le lunghe liste d’attesa nella sanità pubblica e i costi probitivi di quella privata”.
Secondo una ricerca Censis-Rbm relativa
al 2013-2015, è aumentato il numero degli italiani che rinuncia alle cure mediche
a causa di difficoltà economiche: da nove milioni nel 2012 sono passati in tre
anni a undici milioni.
In particolare, del
costo\inaccessibilità delle cure sanitarie soffrono 2,4 milioni di anziani e
2,2 milioni di millennials, i nati
tra il 1980 e il 2000, i venti-trentenni, al meglio precari senza assicurazione
medica.
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