domenica 26 giugno 2016

Torna il rischio Italia

“L’uscita della Gran Bretagna dalla Ue aumenta la pressione (la speculazione, n.d.r.) sulle nazioni con debito pubblico elevato e crescita debole”, titolano i giornali concordi. Sull’Italia per prima. Ma il governo italiano non ha fatto nulla per prevenire l’attacco domani sui mercati. Il secondo e più incisivo attacco, dopo quello di venerdì, pure senza precedenti nella storia.
Che cosa hanno da tenere le banche italiane dal Brexit? Nulla. Che cosa ha da spartire Mps con le banchle inglesi? Nulla, ma non è una buona risposta per la speculazione, che si è già scatenata. Mps va comprata gratis,  anzi con un contributo dello Stato italiano, tutto qui.
Il governo e la Banca d’Italia dovrebbero intervenite con 40 miliardi per mettere le banche al sicuro dall’attacco, liberando una congrua quota di sofferenze. Non necessariamente per spendere questi fondi, che comunque verrebbero recuperati, è una partita di giro, giusto per scoraggiare la speculazione. I calcoli sono stati fatti, le procedure studiate, i fondi trovati, e nulla. Renzi si occupa di Fazzalari – vero.
Non sembrava: l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue non avrebbe danneggiato l’Italia, era il consenso. Non falso, i fondamentali restano saldi. Ma era la previsione di chi evidentemente si ostina a vedere il mercato come la “mano invisibile” di Adam Smith. O una mano benefica, non invece distruttiva quale è – peraltro molto visibile.

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