venerdì 15 luglio 2016

Il fascino della traduzione sul sulfureo Burton

“Chi mai avrebbe pensato\ che si poteva morire così di mattina\ per una boccata d’aria fina?”. Poesiole cattive, come tutto di Burton. “Mentre l’anima di Persico,\ il bambino Tossico\, abbandonò\ il suo corpo, gli amici\ nella sera mormorarono una preghiera”.
“Per bambini” adulti, come tutto Burton, l’animatore dell’orrido per famiglie di Hollywood e delle letteratura yankee. L’artista geniale, scrittore e cinematografaro - sceneggiatore, produttore, regista, disegnatore, animatore – di fervida attività, e più nella trascuratezza .Di storie e personaggi stravaganti, di qua e di là della fiaba – incarnati in attori di culto, a lungo ora Johnny Depp, e fino a qualche tempo fa anche Helena Bonham Carter - finché fu sua sposa.
Leone d’oro alla carriera a Venezia dieci anni fa, a 49 anni, candidato agli Oscar, ai Globe etc., Burton ha una sensibilità da poeta maledetto, si sarebbe detto nel secondo Ottocento. Aggiornata all’epoca dei teen-ager – i suoi bambini sono tragici e riflessivi.
L’edizione italiana è straordinaria per la grafica, semplice e avvincente, coi disegni dello stesso Burton, e per la traduzione di Nico Orengo. Che ne mantiene le rime e assonanze da filastrocca, miracolosamente, per tutti e venti e più componimenti (dandone comunque anche gli originali, opportunamente in appendice). E in più ne italianizza felicemente le situazioni e i riferimenti, senza tradire lo spirito originario, invece di attardarsi in note spigolose. E insomma, si legge con altrettanto godimento che l’originale.
Tim Burton, Morte malinconica del bambino ostrica, Einaudi, pp. 137, ill., € 10


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