Un “progetto” di Pierdomenico
Baccalario, con le storia di Alessandro Gatti. Protagonista e Watson della
situazione “Irene Adler”, che in qualche racconto di Sherlock Holmes viene
distrattamente nominata. Un’adolescente in questa serie - Irene sarà stata
adolescente prima di crescere: curiosa,
un po’ distratta, ma riflessiva e poco pasticciona, comunque sempre in grado di
recuperare, grazie ai suoi fantastici amici e protettori. E desiderosa di raccontare.
Con l’ingegno sempre acuto di Sherlock e l’agilità d Arsène Lupin.
Una dodicenne per tutto nella sua età. Personale
e dell’epoca – ma senza appesantire i riferimenti storici o sociologici: i
rapporti coi genitori (adottivi, naturali?), le bugie a difesa, la sventatezza
dei coetanei, e la determinazione, che di ogni preadolescente farà un vincente
– almeno in prospettiva. Un personaggio che si piace e piace – un po’ come
Sherlock Holmes, è questo il suo segreto..
Una grafica efficacissima crea
l’atmosfera giusta, senza altre sollecitazioni, di date, o eventi. La grafica
di Iacopo Bruno situa la lettura a Fine Secolo con accorte illustrazioni
d’epoca nelle controcopertine e tra le pagine.
Un alro progetto Atlantyca Dreamfarm,
che evidentemente ha la chiave della narrativa per i teeen-ager. Cioè dela
narrativa in genere. E ripete con questa serie il successo straordinario di “Agathja Mistery”, un po' Agatha Christie un po' no. Con una ventina di titoli in appena tre anni, divorati – e si
possono vendere allungando il prezzo, dai 4,90 euro iniziali a 17..
Irene Adler. Sherlock, Lupin & Io, Piemme, pp. Vv.
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