domenica 24 luglio 2016

Il partito della bistecca

La periferia dei furbi al Campidoglio. Poche settimane e l’impressione è fortissima della periferia furba della capitale al comando. Coi topi e senza. Bel risultato di un voto “plebiscitario” – in realtà di uno su quattro.
I grillini a ogni appuntamento si manifestano inadeguati. Non può essere diversamente, vista la selezione. Ma è un fatto: appena eletti a qualcosa subito dirazzano. O meglio, si mostrano incompetenti e incapaci, probabilmente quello che erano. A Parma e a Livorno. E ora a Roma.
Raggi chi era, cosa ha fatto, cosa propone? E Lombardo, o Lombardi, la sua oppositrice? Di questa  almeno si sa che è – era – mussoliniana.
Molti sono i grillini nostalgici, cui il comico ha solo offerto uno strapuntino comodo. Ma – anche qui – non tratta di essere di destra oppure no. Per quanto: se ne venisse fuori il famoso erede di Berlusconi, sarebbe una soluzione. No, si tratta di volere e sapere fare qualcosa, una cosa. Almeno una.
Lo stesso Grillo glielo impedisce, peraltro: se qualcuno ha un’idea, lui subito si arrabbia e lo maledice, lo caccia. Tutto questo è talmente ridicolo che non può essere vero. Ma è vero.
I suoi succubi non sono meglio. Gli fanno causa, quando li caccia. E si fanno reintegrare. In che cosa? Nel partito che non c’è no: nella “visibilità” (incarichi, prebende). Il partito della bistecca eccolo qua. O è una Isola dei famosi, date il peggio di voi, sempre a sciacquare mutande sporche - una sola cosa per cui ringraziare i 5 Stelle?

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