Sembrerebbero da barzelletta gli stipendi Rai,
tutti sopra i 200 mila euro. Anche a gente che non lapora da decenni, La Rosa,
Lasorella.
Peggio quando si pensa che azionisti della Rai
sono i partiti. Che le nomine e le carriere Rai sono dei partiti politici,
democristiani a lungo, di Veltroni per qualche anno, ora renziani.
Peggio ancora che la cosa sia possibile senza
scandalo di nessuno. Senza vergogna dei privilegiati – tutti peraltro
moralisti, in onda e fuori onda: la corruzione è altrove. Nessuna Corte dei
Conti che faccia un rilievo. Nessun ministro o direttore del Tesoro, che pure
questi stipendi paga – la Rai è più spesso che non in bolletta. Con i giudici
che, quando gli azionisti Rai – i partiti - licenziano uno di questi nullafacenti
subito lo reintegra – sono le uniche cause di affari che vanno avanti spedite (non
tutti il giudice li reintegra, dipende dal partito: da alcuni anni quelli del
Pd).
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