Uno stato d’emergenza all’acqua di rose. Una
serie di attentati mirati a uccidere in massa, nei luoghi di svago, vissuta nella
normalità – “non ci lasceremo distrarre dai nostri stili di vita”. Facciamo
finta che il terrorismo non ci sia? Con un terrorismo dichiarato, più che
pubblico, e permeabilissimo. Un attentatore noto in Tunisia, ma non in Francia.
Una polizia tropo inefficiente: un immigrato con una
lunga storia di violenze domestiche e un passato criminale, di cui tutti in
Tunisia sapevano tutto, era “completamente sconosciuto ai servizi d’informazione”
francesi. E una presidenza imbelle. Due presidenze, di
Hollande dopo Sarkozy, che il terreno ha preparato da ministro dell’Interno e
poi da presidente, con le sue guerre allegre all’islam.- e nel sistema politico
francese la presidenza assomma tutti i poteri.
La strage di Nizza dopo quelle di Parigi
supera ogni immaginazione. La Francia non può essere disarmata, non a questi
punti, anche se ha una comunità islamica di tre milioni di persone. Tanto
peggio se l’attentatore di Nizza è un lupo solitario. Nel sistema politico
francese la presidenza della Repubblica assomma tutti i poteri. Ma è come se
preparasse una guerra civile, col Fronte Nazionale al comando. Il peggio deve
venire?
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