venerdì 29 luglio 2016

Cicerone eroico

Come si fa a leggere 500 pagine su Cicerone? Si fa, di corsa.  Roma alla fine della Repubblica è più intrigante che mai, Harris non si perde una battuta. Gli aristocratici sfidati dagli homines novi, provinciali – Cicerone per tutti. Crasso, Verre, Catilina,  i tanti tipi poco raccomandabili. Cesare puttaniere, freddo, e intrigante. Il familismo. Il tribalismo indefettibile. La normale compravendita dei voti - con gli intermediari professionali, i signori di cento, cinquecento, mille voti..Tutti corrotti e corruttori, spesso anche ladri. E un colpo di Stato mascherato da riforma agraria, il primo capolavoro di Cesare. Ci sono pure le intercettazioni, benché senza telefono. Il lettore si aggira per una Roma sicuramente del primo secolo a.C., ma gli sembra di toccarla con mano.

Curioso ”romanzo” di solida storia, di uno scrittore di fantasy, che ha ispirato grandi film – a partire da “Fatherland”, dove la Germania ha vinto la guerra. Solidissima, di riferimenti sempre accurati, e dettagliati fino alle minuzie, di situazioni e personaggi che magari figurano nella storia solo di sbieco, una volta, ma ci sono stati. Di storia romana, figurarsi, quanto di più remoto. Attorno a Cicerone, un avvocato – “un abilissimo comunicatore”: la retorica era il suo unico titolo: non era nobile, non era ricco, non comandava eserciti, ed era a Roma un provinciale di Arpino. Che però visse eroico gli anni tremendi della fine della Repubblica, in cui tutti tradivano tutti, e per primi se stessi.
Un romanzo storico che però, con tutti questi handicap, si legge avidamente, e a ogni pagina persuasivamente. Non ci sono più i capolavori, ma questo sarebbe uno.
Robert Harris, Imperium, Mondadori, pp. 475 € 6,90

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