Dio – È grande successo
editoriale, evidentemente incontra anche in quest’epoca di sua morte presunta. Marco
Rizzi elenca su “La Lettura” molti titoli n tema: “Davvero una generazione
senza Dio?” e “Religione all’italiana” di Franco Garelli, “Ipotesi Dio” di
Giovanni Filoramo, “Quel che resta dei cattolici” di Marco Marzano, “Reinventare
il sacro” di Stuart Kauffman, “La Grande domanda” di Alister McGrath, “Idealtipi
dell’ateismo”, di Ilario Bertoletti,. Con la “Storia di Dio” di Karen
Armstrong. E altri. E naturalmente i tanti libri contro, di Odifreddi, de
Bottom, Dawkins.
Don
Chisciotte – È il
lettore mancato di libri piu che quello perduto nelle fantasie libresche, come
insinua il suo autore. Ha una biblioteca, ma non legge. Al capitolo VI il
curato Pero Pérez (Cervantes) elenca una ventina di romanzi di avventure (compresi
i due che verranno citati al cap. successivo) che potrebbero averlo traviato,
ma sarà vero? Verso la fine fa anche una visita in tipografia, ma da stordito. È
piuttosto quello traviato dai libri che i non lettori di libri si figurano.
Mare
– Conrad e il
mare, traccia obbligata volendo antologizzare la letteratura sul mare, deve partire
dal fatto che Conrad non nuotava e soffriva il mare, anche se vi passò diciotto
anni. Un mare del tutto inventato. Ne scrisse peraltro in inglese, lingua per
lui posticcia, non naturale. Il mare,
a partire dai 17 anni, è per lui la rottura col mondo suo, nel quale era cresciuto
, male.
Orwell
(“L’uomo venuto dal mare”, ora in “Gli anni dell’«Observer»”) lo voleva terragno
più che uomo di mare: “Può darsi che i suoi brani più ricchi di colore abbiano
come tema il mare, ma è quando sbarca sulla terraferma che Conrad tocca l’apice
della maturità”.
Il dottor Johnson,
benché inglese e molto mobile, vede il mare per la prima volta a 52 anni, a
Plymouth.
Mussolini
– Cinque
edizioni del suo “Diario di guerra 1915-1917” in contenporanea: Il Mulino
(Mariol Isnenghi), Rubbettino (Alesandro Campi), Leg (Mimmo Franzinelli), Ar
(Freda), Biblioteca dei Leoni (Denis Vidale). È che sono scaduti i diritti::
succede per Mussolini come per Hitler, “Mein Kampf” è stato ripubblicato per la
prima volta nel dopoguerra in Germania perché “sono scaduti i diritti
d’autore”, dopo settant’anni dalla morte scadono.
Il Poligrafico
dello Stato fa anche di più, nel ricco mercato dei bibliofili: ristampa le
opere “originali” di Mussolini, quella della trionfale opera omnia 1939: carta filigranata, con fascio littorio e sigla
Lds, Libreria dello Stato, tutto identico.
Nobiltà
– È semplice,
diceva il principe di Ligne: è “l’obbligo di non fare niente di ignobile”.
Petrarca
– Il letterato più
corposo, più nel secolo, è il più appiattito, ridotto a una dimensione - quella
di Laura, del “Canzoniere”. Era un socialite
ossessivo,dloveva conoscere “tutti”,
ha avuto figli e poi nipoti, possedeva case, giardini, cavalli, cani, si
spostava per lunghe distanze per lunghi periodi, ovunque creandosi una casa,
era un bibliofilo, specie di codici antichi, passione per la quale spendeva
molto, aveva amici e corrispondenti in tutta Europa. Quando incontrò Laura,
moglie diciannovenne del marchese Hugges de Sade, si presentò al castello della
coppia sicuro di fare sua la donna, ne
fu scacciato, da lui e anche da lei, che non volle più vederlo. .
Il “Canzoniere”
peraltro, opera che considerava minore e della quale anzi diceva di vergognarsi,
rimaneggiò e riscrisse almeno nove volte – l’opera di una vita.
Romanzo
storico – Una
frode lo dice Henry James, in sé opera impossibile. Scrivendone a una
corrispondente che voleva cimentarsi nel genere in questi termini: “Potrà
moltiplicare i «piccoli fatti» che si possono trovare nei dipinti, documenti,
oggetti e incisioni, finché vorrà – la cosa reale è quasi impossibile da fare e
il suo effetto è ridotto essenzialmente a zero. Voglio dire l’invenzione, la
rappresentazione di una coscienza antica, l’anima, il sentimento, la visione
che avevano degli individui e lo spirito dei quali la metà di ciò che mobilia
il nostro spirito è assente. Dovrà figurarsi, col suo equipaggiamento moderno,
un uomo, una donna, o piuttosto cinquanta, il cui modo di pensare era
intensamente condizionato in altro modo: dovrà semplificarli con uno
straordinario tour de force – e
ancora, è una forma di frode”.
Shakespeare
– Si direbbe il drammaturgo
della morte, in assoluto, astraendo. Data, ricevuta, minacciata, invocata, semplicemente
ricordata, ma ubiqua. Anche dove ci sono storie d’amore invece che lotte di
potere e vendette dei potenti, “Amleto”, “Romeo e Giulietta”. Astraendo dal “secolo”
elisabettiano nel quale pure visse e che
della brutalità faceva materia e si faceva forza.
Un calcolo a spanne
dà non meno di un duecento morti, nelle
tragedie storiche e nei drammi psicologici (“Amleto”, “Otello”, “Romeo e
Giulietta”)..
Viaggiare
– Michaux lo consiglia
per purgarsi: “Non per acquisire. Viaggiare per impoverirti, ecco di cosa hai
bisogno”. Per impoverirsi? Non di fare esperienze ma di perderle? No, di
cambiare, rendendosi disponibili a nuove esperienze. In un abbozzo di
autobiografia il poeta franco-belga, che dai viaggi estrasse il meglio della
sua produzione letteraria, così di descrive: “Viaggia contro. Per espellere da lui la patria, i suoi legami di ogni specie
e ciò che si è in lui, suo malgrado appiccicato
di cultura greca o romana o germanica, o di abitudini belghe. Viaggi di
espatrio”.
letterautore@antiit.eu
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