Un “manuale dell’orrore”
lo vuole l’editore italiano – della “paura” quello originale francese.. E in
effetti c’è di che: da Scilla e Cariddi ai meno famigliari luoghi di perdizione
del Giappone, o delle isole Flannan, ce n’è per tutti i gusti dell’orrido. Quaranta
luoghi di spavento hanno censito i curatori. Tra essi gli sciami di pipistrelli
che attaccano il visitatore di Kasanka, la riserva naturale dello Zambia. E la foresta
dei suicidi di Aokigabara, appunto in Giappone. Molti luoghi sono inventati –
immaginari. La crociera non è una sfida tra Scilla e Cariddi, avendola
praticata per anni quasi ogni giorno senza rischi. Ma l’evocazione è forte. Alcuni
sono solo luoghi di fantasmi, di maledizioni, di sortilegi, di pura evocazione.
Altri corrispondono a minacce reali, la natura è anche cattiva.
Le quaranta schede
dei luoghi, e una vasta infografica, sono di grande intrattenimento. Ci sono, oltre
Scilla e Cariddi, il castello di Barbablù e il mistero dei Maya, la solita
roba. Ma alcuni “luoghi del terrore” sono evitati: il triangolo delle Bermude,
la fossa delle Marianne. E ci sono sorprese.
C’è un’“Isola Europa”
nel canale del Mozambvico, a metà strada col Madagascar: 22 kmq. di mangrovie, l’habitat
meno accogliente per la vita, grigio-marrone nella mappaaerea di Google – una prefigurazione?
Carrer, Olivier e
Sybille, Atlante dei luoghi maledetti,
Bompiani, pp. 154, ill., ril., € 21,50
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