Questo Erdogan fa di tutto per ridicolizzarsi.
Vittima di un golpe per burla, nel paese dei golpe militari periodici. “Si
salva” grazie ai social, di cui vuole proibire l’uso - e dove ci arriva
proibisce: carcera, condanna, esilia. Posta squadristi che manganellano in posa
soldati di leva inermi. Impone l’islam, di cui non è praticante – meno di lui
la moglie mogliettina, che esibisce ipertruccata. Fa il moralista essendo un corruttore
e un nepotista. Ha inimicato alla Turchia tutti, e ora ci prova anche con gli
Usa, che per settant’anni ne sono stati il baluardo, con il debole islamizzante
Obama. Bombarda l’Is e i nemici dell’Is, dopo averci commerciato lautamente per
un paio d’anni. Governa con le bombe, ora contro i curdi, che sono un quarto
della popolazione. Ammazza e fa ammazzare gli oppositori. Carcera i giornalisti
e caccia i giudici. Che altro? Non c’è bisogno di allungare la lista, nessun
dubbio su chi è.
Questo Erdogan eccede ogni lista di malefatte.
Non c’è dubbio che è un dittatore, violento. Che ogni tanto si fa plebiscitare,
attraverso elezioni che controlla occhiuto. E invece è rispettato e protetto.
Non solo in Italia, anche in Francia, in Gran Bretagna, in Germania, e perfino
negli Usa, o in Russia. È solo questione
di massoneria? La santità potremmo allora aggiungere alla lista, laica.
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