Si ripubblica il diario pubblico di
guerra tenuto da Mussolini, bersagliere semplice al fronte fino al ferimento, tra dicembre 1915 e febbraio 1917. Un testo recuperato da Mario
Isnenghi nel 1989, dopo averlo volutamente trascurato nella sua opera cardinale
sulla Grande Guerra, “Il mito della grande guerra. Da Marinetti a Malaparte”, 1970 –
Isnenghi lo ripropone ora, con un’introduzione, dal Mulino.
Il lungo
saggio di Alessandro Campi, che correda il testo anche di molte note , storiche
e ritiche, ne fa la riedizione forse migliore fra le tante che vengono
proposte. La sua lettura è anche la più centrata – a parte la convergenza sull’apprezzamento
di Isnenghi, che si tratta di una cronaca delle più incisve e fresche della
vita di trincea: Mussolini è già un politico, lo è sempre stato, e ben patriota, interventista benché socialista, ma non ancora un capopolo,
ed è giornalista, coscienzioso.
Benito
Mussolini, Giornale di guerra 1915-1917,
Rubbettino, pp. 344 € 16
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